Trapianto

18 Agosto 2021

Improvviso un desiderio di suicidio

irrompe come una salve di extrasistoli nella mia mente,

lasciandomi attonito,

incapace di capire

come fa un bambino di otto anni

ad essere spinto verso la morte,

a provare una corda al collo,

prigioniero dell’ansia,

e crescere controllando questa instabilità,

carceriere di se stesso,

oliando serrature che sempre emettono

suoni stridenti

e ti tagliano l’udito come lamette,

ti riempiono la bocca con sapore di metallo,

e ti fanno sputare pezzi di lingua

sanguinanti.

Mai liberato dall’idea  di una

tempia ecchimotica, bruciata e

con minuscoli frantumi di ossa e

gelatina schizzati a raggiera sui capelli.

E’ possibile che la mia vita,

la mia mente non mi appartenga,

che sia un trapianto di qualcosa

che non è mio?

Che sia un non self che

ha innescato un meccanismo di rigetto,

che non ha successo, lasciando

questa costante lotta dentro di me?

Intervalli di quiete si alternano

a periodi di pensieri sconvolti,

in preda ad agitazione motoria,

che producono una fisica dicotomia del sé

che né farmaci né droghe

riescono a controllare.

Parte di me aspetta , catatonica,

l’esaurirsi di questa sconvolgente confusione,

per riprendere ancora impaurita

a ricostruire la mia vita.

Edinburgh febbraio 1988

Ciro Gallo