Non una speranza io ho
realizzato
ed ora non ne ho più,
perché esse nascono dal loro
concretizzarsi.
A volte mi piacerebbe abbandonarmi
come un corpo morto nel fiume
delle speranze,
ma non approdi vedono i miei occhi,
né mete muovono la mia mente.
Da sempre immobile.
Sembra che la corrente,
che trascina ogni cosa,
non abbia forza su di me.
La sento uscire, scorrere,
bagnarmi e perdersi,
lasciandomi secco ed olezzante
di gangrena.
Datemi in prestito
un raggio di luce
che per un momento illumini
l’oscuro umido tunnel della mia vita!
Eserciti di ragni costruiscono
fitte ragnatele galera-sudario
intorno al mio corpo.
Solo qualche foglia cade
a coprirmi la testa
e rinfrescare la mia faccia.
Edinburgh febbraio 1988
Ciro Gallo