Archivi: Luglio 2021

Chiamala come vuoi

31 Luglio 2021

Hyrudoid,

e luan per il bruciore,

ad evitar il proctosedyl

che ha dentro lo steroide

folina per

integrare i folati

e la famotidina

per lo stomaco

il flubason per

le discromie cutanee

da stasi venosa

e l’aureomicina per

la paroniychia o

giradito se ti piace

amlodipina, valsartan

idroclortiazide e atenololo

tutti per la pressione

diclofenac per

la rizoartrosi del pollice,

ah  ho dimenticato

di prendere il

paracetamolo per la

mia costante cefalea,

tutte in una mattina

tralascio il pomeriggio

e la statina di sera.

Come la chiami questa?

Tu chiamala come vuoi

io vecchiaia!

30 luglio 2021

Ciro Gallo

Ansia

29 Luglio 2021

Quanto sotto è una personale elaborazione della genesi dell’ ansia.

E’ solo atavica paura della morte .

Agli albori della vita, davanti al domani, l’uomo ebbe paura: incertezza di perdere il presente, anche se difficile. E quando un “domani” gli creò problemi e modificò, anche per un solo attimo, l’ equilibrio a cui si era abituato, non importa se precario, ebbe conferma dei suoi timori: la mancanza di sostentamento, la non comprensione degli eventi d’intorno, la perdita dell’acquisito e quindi la morte. Nonostante poi raggiungesse un  equilibrio più avanzato, presentò sempre questo modo fisso di reazione, al ripresentarsi di un nuovo “domani” . Un condizionamento, una coazione a ripetere lo stesso meccanismo difensivo: l’Ansia. Generatrice di un ossimoro: la paura di morire e  il desiderio di morte per liberarsi dell’ angoscia ad essa associata. Meccanismo  entrato nella evoluzione  dell’ uomo, inserito nel DNA e quindi ereditabile. A nessuno, anche se in misura diversa, è consentito sfuggire a questo carattere genetico. A questa trasmissione. Da padre in figlio. Da me a te!

3 Febbraio 2013

Ciro Gallo

Poesie a iosa

Di quattro libri di poesie, tutti li ho letti i poeti italiani, senza poter smettere. Ora però…..

 

Colpivano

la mia fantasia

quelle guantiere,

la glassa

di tanti colori

copriva variopinti

i pasticciotti,

stimolavano

la mia voglia

ed io compulsivo

li addentavo a bocconi

fino alla nausea

ad abbottar la pancia.

Sfrigolavano nell’olio

le panelle

grondava il panino

pieno d’esse

e morso dopo morso

io non ne potevo

fare a meno,

come una voluttà

svuotante e coercente.

Ma ora basta.

Basta leggere

poesie a iosa,

pieno è il mio stomaco,

fatemi digerire!

Mi bastano appena

gli umori.

22 Luglio 2021

Ciro Gallo

Fuga

28 Luglio 2021

Edo, non è quello

che hai scritto

ma quello che non più

scrivi che

ora sorprende.

è così tanta Paura

che ti paralizza

la mano

e di silenzio tu

avvolgi te stesso.

Smettila di fuggirti.

Io?!

Io scrivo versi

e mi convinco

dolorosamente di essi.

24 Luglio 2021

Ciro Gallo

Differenze

Davanti ad un punto,

unica concentrazione

del significato,

cose diverse vediamo

tu il tempo che

passa

io il tempo che

resta,

guardo il limite

tu l’illimitato

A Fabrizio

25 luglio 2021

Ciro Gallo

Aforisma

27 Luglio 2021

Le verità sono semplici.

Difficilissimo è farle capire.

4 ottobre 2021

Ciro Gallo

Torrido Meriggio

Tale é la calura

che esauste

persin le cicale

si riposano,

han smesso di frinire.

Almeno questo refrigerio.

Non si spegne però

il desiderio di te

più caldo di questo

torrido meriggio

di luglio.

11-luglio 2017

Ciro Gallo

Esistenza a termine

26 Luglio 2021

Dicono i poeti

della loro Paura

oggettivano la morte

e su di essa scrivono

come se esistesse

per sé.

È solo la vita, che ha

un limite.

Se ci fosse l’eternità

se il nostro esistere

fosse illimitato

esisterebbe anche

la morte?

vita e morte

come due entità separate

l’una vincente

l’altra sconfitta?

Faccio versi

scrivo della vita,

esistenza a termine

21 luglio 2021

Ciro Gallo

A Gino morente

Costanti 

sono le bugie

che noi ci diciamo

nascoste nella

celia,

entrambi sapendo

che la morte 

è di presso,

inutile fuga 

dalla mia impotenza

e dal tuo morire.

A Gino Nicolosi. mio amico e paziente

12-agosto-2006

Ciro Gallo

Ricordo

25 Luglio 2021

M’ ricordu du jornu

supra o puzzu assittati,

ca campagna deserta,

cu silenziu ‘nta l’aria

e u ciauru i ll’erba.

U paisi luntanu

anniatu ‘nto suli.

M’ piaceva  u to scantu

di picciotta amurusa.

Ti tineva pi manu.

Mi ricordu ddu jornu

ch’ pareva normali

e ch’ ora è diversu

 

Traduzione

Mi ricordo quel giorno

sul pozzo seduti

la campagna deserta,

il silenzio nell’aria

e l’odore dell’erba.

Il paese lontano

annegato nel sole.

Mi piaceva il tuo timore

di ragazza in amore,

delicata figura,

 ti stringevo le mani.

Mi ricordo quel giorno

che sembrava normale

e che oggi è diverso.

Fine anni ’70 ?

Ciro Gallo