Secoli di scirocco…sono nel suo sguardo
Leonardo Sciascia
Io stavo chiuso
nella semioscurità seduto
sui mattoni lisci
le spalle appoggiate al
muro fatto di pietre,
trasportate in spalla,
dalle pareti spesse
della casa costruita
da muratori silenziosi.
Io lo so cosa
vuol dire scirocco.
La sento dalla nascita
questa morsa che
stringe e che spinge
verso l’unico anelito
di uscita che è
la morte.
Io so cosa
vuol dire scirocco
intraprender la vita
avvolto nel calore
asfissiante che
offusca il cammino
e ti lascia un unico
pensiero di libertà:
la porta che speri
per uscire dal vuoto
che lo scirocco ha
scavato ed in cui
sei precipitato nascendo.
Lo so cosa vuol
dire scirocco
che increspa fibrillanti
le onde del mare
in direzioni opposte
tra esse
e so cosa vuol
dire scirocco
che abbatte esausti
gli ulivi e li lascia
spossati sul terreno
io so
cosa vuol dire
quando finalmente cala
e ristoro riprendon
le foglie e
pace di morte
i pensieri.
11 agosto 2021
Scirocco è un sentimento che nasce con noi ( non tutti siciliani). Un mescolarsi fisico con la natura della terra. Precipitiamo in essa e lo scirocco ci avvolge ci confonde in un ossimoro, la morsa della caducità ( la morte) e la spinta, l’anelito di libertà, la porta che apre verso qualcosa dove riprendono “pace(ma) di morte i (miei) pensieri”
Lo scirocco è il costante elaborare della vita, asfissiante e caldo che ti manda in direzioni opposte senza un movimento preciso (onde) e ti lascia esausto al suolo( ulivi) e quando cala, una pace senza possibilità.
Ciro Gallo