Non erano armi ciò che portavo in quella borsa
era un po ‘ di cibo qua e là raccattato,
sai è difficile vivere nei rifugi al freddo
senza cibo e con la morte che incombe.
Dici che hai avuto paura e per questo mi hai sparato,
paura di una sporta?!
Hai visto dopo il contenuto? perché allora
mi hai lasciato come nudo per strada?
Come ti ha trasformato la guerra!
appena ieri mi chiamavi fratello ed anche
adesso sei convinto che faccio parte
della tua stessa genia. Sì, fammi scherzare :
come Caino e Abele.
E ancora perché mi hai legato le mani,
e malamente coperto di terra?
Volevi toglierlo davanti
nasconderlo agli occhi di Dio
questo tuo atto distruttivo di entrambi?
Ora mi hai lasciato alla mercè
delle intemperie, neanche i cani
ci sono ad annusare il mio cadavere,
anch’essi fuggiti, hanno avuto paura,
solo quegli occhi metallici son rimasti
quelli che moltiplicano ed ampliano
la mia immagine, quelli il cui prevalente
scopo è rendermi un atto d’accusa
e non indurre negli altri ed
anche in te il dolore e la pietà
per il mio corpo martoriato.
Per favore butta le armi, non vedi
quanti morti ormai ci circondano?
non far sì che possa poi toccare a te
come a migliaia di altri.
Non imbracciare il fucile che
i fornitori di guerra ti hanno dato,
allarga le braccia alla PACE nel ricordo di me.
6 aprile 2022
Ciro Gallo