Non leggermi
non considerarmi
con i canoni della prosa
pensami con quelli
della poesia
dolci sono e più idonei
ad un rapporto d’amore
magari hai tu ragione
ma non è quello
di cui io ho bisogno.
4 settembre 2021
Ciro Gallo
31 Marzo 2022
Non leggermi
non considerarmi
con i canoni della prosa
pensami con quelli
della poesia
dolci sono e più idonei
ad un rapporto d’amore
magari hai tu ragione
ma non è quello
di cui io ho bisogno.
4 settembre 2021
Ciro Gallo
29 Marzo 2022
Mi sveglio
non bastavano
le angosce profonde
che ognuno si porta
e l’angoscia che ormai
da anni in noi
ha preso dimora
ora quella che qualcuno
a voluto portare
nel cuore d’Europa
mi alzo
apro le finestre
c’è il sole
e non devo fuggire
copro così e
dimentico quelli
che son pellegrini
almeno fino
ad un nuovo
risveglio.
26 marzo 2022
Ciro Gallo
28 Marzo 2022
Ora è il tempo
dei fiori di fave
bianco maculato
in mezzo al verde
nell’aratura dei solchi
a curarle tu andavi
e l’acqua leggera
scorreva a bagnare
la pianta
qualche goccia di
sudore imperlava
la fronte
e al tepore del sole
ti fermavi
da lontano a guardare
il manto fiorito
sotto un nostalgico
terso cielo d’aprile.
A Pippo Fiore
27 marzo 2022
Ciro Gallo
27 Marzo 2022
Tra protettive
foglie di un verde
cangiante tieni
le novelle mandorle
abbozzo adolescente
coperto da una sottile
peluria con dentro
trasparente un seme
pronto a diventar
bianco di latte
tenero e dolce
fino a maturare
bruno con il
caldo d’estate
come un corpo
di donna steso
al sole.
26 marzo 2022
Ciro Gallo
25 Marzo 2022
Questo tempo
ha il color
rosa del pesco
che si mescola
con ancora il
persistente bagliore
dei fiori di mandorlo,
delicata immagine
di gioiose fanciulle
con il volto felice
aperto alle speranze
d’amore
questo tempo
è caldo come un bacio
a lungo aspettato
un fugace sfiorarsi
di labbra
in un appagamento
sereno come i
fiori screziati del ciliegio
questo tempo
ci veste ancora
di una illusione
necessaria anche se
fittizia.
25 marzo 2022
Ciro Gallo
24 Marzo 2022
Ci pensi quanto
grossolano sia stato
il nostro essere medici?!
Tutto si aggiunge alla mia depressione di oggi. Forse dovrei smettere di studiare e considerarmi in pensione come tanti altri
La ragazza avrà avuto più o meno 28 anni. Giaceva nel largo corridoio in un lettino basso al pavimento, la testa girata verso la parete, quasi non contattabile.
Si gonfiava tutta specie al volto. Numerose volte era stata ricoverata per lo stesso motivo.
Siccome gli episodi si verificavano in prossimità del ciclo mestruale era stato facile etichettarla. Isterica!
Non so quale fosse il mio atteggiamento . Avevo solo considerato con supponenza la richiesta di consultazione neurologica.
A posteriori non ricordo una completa empatia per la ragazza. Succede così nell’ambiente medico, si accomuna il paziente al collega che la cura e gli si riversa la stessa antipatia.
Neanch’io avevo una diagnosi, solo scarsa considerazione delle capacità cliniche del curante.
Oggi capisco, studiando, che la ragazza aveva un angioedema ereditario da deficit di C1 inibitore o una sindrome di Gleich. Dopo 40 anni, non gli 8-10 che si impiega per diagnosticare la malattia!
A che cosa ora serve la mia diagnosi? Forse è meglio che io smetta di studiare!
23 marzo 2022
Ciro Gallo
22 Marzo 2022
Aveva continuato a chiamare il medico
del SSN che lo aveva visitato e prescritto
esami che nessun laboratorio nei paraggi
eseguiva.
Numerose telefonate,
nessuna risposta ….a gratis!
Diu la stessa crita p’tutti mpastau
stessu distinu nascemu e muremu
ma nta la vita diversi criscemu
e puru alla morti uguali nun semu
Conu muriu poviru in canna
u tabutu era di legnu vecchiu
fora e di intra d’ lanna
nenti mai c’era nta l’so sacchetti
muzzuna fumava mancu
na lira p’ l’sigaretti
onestu e piu Conu era
la so bucca sempri sincera
l’amici su purtaru a spadda surati
nura era la chiesa senza lucci addumati
sulu quarchi luminu
e na stola chiu vecchia si misi u parrinu
p sa funzioni nun si vosi apparari
comu p’un mortu riccu che puteva pajari.
Tri eranu li missi p’ tali occasioni
cantati, recitati o quasi senza orazioni
a Conu sulu s’urtima ci tuccau
quarcunu all’artaru acchianau
e leggiu leggiu a menza bucca dumannau;
” arcipreti cià dicemu cantata
sta missa?
e chiddu occhi tra occhi fissi
lestu senza scomponisi ci dissi;
” sordi n’hai ? pirchì, sappilu fissa
senza spartitu nun sona la banda
e senza dinari nun si canta missa ”
E fu cusì ch’ Conu de la chiesa nisciu
e muttu mutu sempri a spadda
o campusantu sinni iu
mancu un “requiem aeternam”!
16 marzo 2022
Ciro Gallo
21 Marzo 2022
Tu mi racconti
che fai le stesse
azioni della mamma
e tu mi dici non
che le assomigli
ma che a lei
sei uguale
per me mia madre
è un grumo di angoscia
che non si scioglie.
2 febbraio 2022
Ciro Gallo
20 Marzo 2022
Non ha mai amato i genitori
chi sempre li ha trovati
senza difetti
Io ho amato
mio padre
dolorosa mi è stata
la sua giovane perdita
mi offendevo soltanto
quando sfotteva le altre persone
o prese alla sprovvista
o perché di mente più ingenua
poi mi convincevo
che non era il solo
tanti avevano la
sua stessa cultura,
mi sorprendo e pur
ora mi stupisco
di un suo atto:
bevuto il caffè,
alla festa che per me
aveva insistito di fare,
aveva buttato lontano
dietro le spalle la tazzina
e non era ubriaco
mai lo è stato
ancora io vedo,
il mio sguardo perplesso
e mi resta inspiegabile il motivo,
quel bianco oggetto
ruzzolar sotto un ulivo.
13 dicembre 2021
Ciro Gallo
18 Marzo 2022
Io grido
per farmi sentire
perché tu non rispondi
grido
perché vedo che
tu non ascolti
e a me sembra
inconcepibile
grido
perché assurda per me
è la tua sordità
non reagire pensando
solo al fastidio che
il mio gridare
da alle tue orecchie
non articolazioni di pensiero
necessitano le mie richieste
nella loro semplicità
non lasciar che
mi disperi
segnando così
il mio cammino
chiedo solo che tu
dia attenzione
al mio disagio.
15 febbraio 2022
Ciro Gallo