Né cause, né ragioni
Solo le lacrime e la sorpresa restano
Del tuo drammatico andare.
E ti vedo dolente
Nell’ispiegabilità dell’inatteso.
Come un bambino indifeso
Morivi nell’acuzie della solitudine.
Cedevi il tuo respiro alla morte
Che veloce si sostituiva al sangue
Che tu perdevi.
Che pensieri avevi?
Oh, nessuno in quell’attimo
Solo l’oscuramento degli occhi
Ed un silenzioso cancellar del presente
E dei ricordi fino alla completa assenza.
Troppo presto la gioia
Che avevi conquistato ti è sfuggita.
Ancor oggi e più di allora ti incontro
In via Mauro Macchi, chiuso nel tuo
Spolverino scuro, le scarpe bagnate,
A bussar alle porte, come un commesso
Viaggiatore.
Continua ancora a piovere
Come quei giorni.
Increduli restiamo
E consapevoli della ferita
Improvvisa.
Oggi, nel compimento dei miei anni
Ogni giorno è sempre
Più prossimo al mio dipartire.
Tu ci hai lasciato questa precarietà.
A Bettino
Londra 2 marzo 2014
Ciro Gallo