Evito gli insulti, non è nella mia natura.
Detesto gli sperticati elogi ed i giudizi ammantati di sapere. “Luis Enrique, il più grande allenatore del mondo”. Come se avesse inventato la geometria euclidea calcistica. Ha solo fatto una mossa tattica che il bravo travet che altro non sa fare, anche se bene, che un unico e specifico compito, non è stato capace di neutralizzare.
E poi la retorica?! Altro questi commentatori non riescono, mescolando sport e sentimenti personali, che dovrebbero stare al chiuso, senza appropriazioni e sbandieramenti per condire i loro immateriali discorsi.
Il PSG come una squadra aliena, venuta da Marte. Invincibile. Poveri gli altri!
Un’ultima annotazione. Capisco i giocatori che in trance avevano difficoltà a fermarsi e pensare all’altro, ma l’allenatore?
Esultava, saltava anche sul 5 a 0, quando la vittoria era acquisita da tempo! Avrebbe dovuto, egli sì, far capire ai suoi giocatori il rispetto di chi avevano davanti. Non lo ha fatto, ha continuato a gioire in maniera smodata, lo avrebbe fatto anche sul 6-7..a zero, incurante della dignità dell’altra squadra.
Luis Enrique, l’Euclide del calcio mondiale, non è un grande allenatore ma un provinciale.
Qualcuno ha fatto notare che ha applaudito i giocatori avversari. Come a dire :” la mia superiorità vi concede un applauso”, un edulcorato vae victis!
E su quell’applauso ancora retorica sul magnifico allenatore che in Italia aveva allenato la Roma!
2 giugno 2025
Ps 19 maggio 1985 Inter-Ascoli ( 4 a 1 il risultato finale) Bergomi segna il 3 a 1. A fine partita qualcuno lo chiama e gli fa notare che aveva esultato troppo e che quel gol significava retrocessione per l’Ascoli. Ma chi l’aveva richiamato al rispetto dell’avversario era Bearzot, vero uomo di sport!
Ciro Gallo