petra minuta
Un infinito vuoto
dice il Qohèlet
un infinito niente
Non chiedermi
di volar alto
di scrivere versi
imperituri che
restino e che un
domani lontano
qualcuno possa
leggere e sentirli
attuali. No, io
scrivo il momento
le mani a sorreggere
la fronte a guardare
l’unica foglia di tè
rimasta al fondo della
tazza che mi fa
viaggiare nel
non luogo che non è
quello dell’utopia
ma quello vero
dell’assenza illusoria
che ho vissuto e
che vivo.
10 febbraio 2024
Ciro Gallo