Archivi: Agosto 2022

Ripercorso

30 Agosto 2022

 

Uguali per tutti sono i ricordi

solo la rappresentazione di essi cambia.

Non infinite sono,

hanno un numero limitato

le esperienze degli uomini.

 

 

Tra le verdi spighe dei campi vagava, volava sopra di esse, come in un sogno. Lontano sentiva parole, le sue, ad accompagnare il suo essere solo. Un mondo interno esteriorizzava, rarefatto. Distaccato lo viveva e lo lasciava libero nell’aria, come  una  variopinta bolla di sapone, che leggera si allontanava e che pure lui comprendeva. Di quell’altro prendeva a momentaneo prestito le case e le strade. Si appropriava però della montagna e del colore del mare, tenuemente illuminato dal calore del sole. Dopo mezze giornate tornava. Triste, a piedi nudi con le braccia legate alle ginocchia, la testa appoggiate ad esse, stava seduto sul gradino della soglia di casa. Gli occhi aveva ancora perduti. Guardava la strada. Gli altri erano tutti fratelli e facevano combutta tra loro. Il suo gracile corpo aveva dovuto lottare per avere un suo posto. Solo una volta si era umiliato.

Improvviso, avanti negli anni, aveva preso coscienza di esser vissuto per un intero anno senza madre e con il padre lontano. Era tornato da scuola e gli avevano dato una fetta di pane con l’olio ed il sale. Aveva creduto che dovessero ancora pranzare. Li ha visti poi madre e figlio, congiunti di suo padre, mangiare in maniera furtiva una fetta di carne.  Non ci aveva mai fatto caso, qualcuno in seguito gli raccontò che dormiva in un sottoscala su una cassapanca. Solo “l’asiatica” gli aveva concesso un letto, questo sì ricordava.

Si riempiva la casa di gente. Lei stava lì, immobile,  sul letto in mezzo alla stanza. Gli occhi chiusi. Non era servita la coramina, portata d’urgenza. Non sarebbe servita mai per le sue apoplessie. Erano la sola cura che ella esigeva da una società che l’aveva fatta sentire esclusa. Nell’angoscia egli la stava a guardare.

Era andato accompagnato dal figlio, presso il quale in quel periodo viveva, a pretendere la restituzione dell’atto di donazione del podere che le aveva precedentemente assegnato, gettando nello scompiglio  la figlia e nel dolore per l’ingiustizia. Era roba comprata con il lavoro e i risparmi di sua madre. Poi aveva deciso di stare con loro. Aveva apprezzato la loro educazione ed onestà. Con lui  era tornata anche la scrittura. Così era potuto ritornare in quella casa in piena campagna e alzarsi al mattino presto, dopo un temporale, a cogliere i fichi d’india, quasi senza spine, l’acquazzone le aveva lavate via. Quelli più verdi, non ancora completamente maturi, come faceva la sua momma ‘Ngiuluzza, quando per lui bambino li sbucciava e gli offriva quel fresco dolce mattutino come prima colazione.

Per anni tutte le volte che lo incontrava per strada con un fischio, come se fosse un cane, gli ingiungeva di tornare a casa. Ancora quel suono ondulatorio gli risuonava nelle orecchie. Mai gliene fece una colpa di questo, si mortificava soltanto per l’inspiegabilità. Neanche di altro, neanche quando ai primi anni di università gli aveva dato dell’asino. Lo aveva ferito ed il ricordo lo feriva ancora, visto  i suoi brillanti trascorsi scolastici ed in seguito gli esiti dell’esercizio della sua professione. Solo una volta lo aveva incolpato,  schierato  in difesa della madre.

Ai tempi del liceo, mandava gli amici per farlo uscire, gli stessi che ora lo cercavano e prima lo avevano avversato . Sembrava che vedessero in lui qualcosa di diverso e che si sentissero respinti. E qualcosa di diverso in effetti c’era.  Sempre egli si innamorava e sognava meravigliosi volti di donna, loro parlavano invece con supponenza di conquiste. Quell’ atteggiamento,  ora nel ricordo lo avvertiva  irrispettoso, lo aveva fatto sentire  emarginato  e al contempo gli aveva creato  quelle contraddizioni che a lungo non aveva saputo risolvere.

Sara, turbata dal suo sguardo teneramente profondo, gli aveva chiesto, quasi implorato :”per favore non guardarmi così”. Ricordava ancora  la stanza dove stavano studiando ed il tavolo di vetro. Non aveva avuto lei il coraggio che a lui mancava.  Aveva avuto timore dei commenti dei compagni di classe che avevano ammirazione per lui ma che lo vedevano come altro da loro.

Francesca stava dietro la porta, di tanto in tanto  in apprensione per i suoi silenzi lo chiamava. Aveva molto bevuto. Neanche lei aveva avuto né gli aveva dato il coraggio, la cui assenza lo immobilizzava.

Per anni in università era andato avanti così, poi era giunta lei a sollevarlo dalla solitudine, ma ad aggiungere i propri ai suoi problemi. Di lui ella non aveva più potuto fare a meno, ma allo stesso tempo sembrava, forse  proprio per questo, che dovesse in qualche modo punirlo. Di qualcosa  che non lui, ma altri avevano commesso o che egli lo avesse, prima di conoscerla. Questo aveva sofferto in tutti quegli anni.

Aveva creduto grazie a lei di poterlo fare, ma non era riuscito a liberarsi  della solitudine che aveva costruito e sperimentato nel suo peregrinare inconscio di bambino. Non sapeva più sentire le sue parole  ed esteriorizzare il mondo come faceva allora.

Ora non poteva più vagare e volare come in un sogno. Là dove crescevano le spighe  non c’erano più campi.

25 agosto 2022

Ciro Gallo

Futuro

28 Agosto 2022

Un atto di preparazione

a qualcos’altro

da fare avanti nel tempo

sembra la mia vita.

E così giorno dopo giorno,

inutilmente ed in attesa,

passa il mio futuro.

2 agosto 1996

Ciro Gallo

Per tradizione

27 Agosto 2022

Aveva un intelligente senso dell’ironia Peppe Fiore, superiore alla nostra, col suo ciuffo di capelli ondulati a coprire in parte la fronte e la barba qualche brufolo in faccia. Taglienti ed acuti i suoi commenti ci lasciavano sempre spiazzati. Il tono della sua voce lievemente gracchiante,  un mezzo tono più alto del normale e l’inflessione dialettale di Longi davano alle sue parole un che di cinico e scanzonato.

Sarina la incontravo in paese. Mi colpiva la sua mestizia. Carina, di corpo minuto, camminava come se non volesse disturbare, quasi a passare inosservata.

In uno di quei pomeriggi di autunno, quando il sole è dolce e calante e ti vien voglia di stare a lungo fuori casa, Peppe era venuto a trovarmi.

L’avevamo incontrata per caso in strada. Si erano fermati a salutarsi, erano dello stesso paese. Sarina, gentile, manteneva un sorriso mesto, gli occhi quasi bassi, non parlava, sussurrava parole come in imbarazzo. La guardavo attratto dal suo atteggiamento dimesso che accentuava l’avvenenza di giovane ragazza. Finiti i saluti era andata via,  senza mai voltarsi, quasi a voler far scomparire la sua figura.

“Che carina, che bellezza castigata!”

“Ciro Gallo?! castigata?! ma lo sai che mestiere fa quella ragazza?!…. e per tradizione!”

Si presenta pulita, solare, ben vestita, con i colori degli abiti ben abbinati, la faccia aperta, i capelli biondi e lisci, gli occhi chiari mostrati più grandi di quelli che in effetti sono. Non nasconde qualche ruga incipiente. Si mostra mamma, comprensiva, protettiva. Cerca di rassicurare tutti, nessun sconvolgimento : europeista, atlantista, pro Ucraina. Da lei non ci sarà niente da temere, anzi! Operai, pensionati,  ceto medio, giovani,  donne, imprenditori nelle sue mani saremo tutti sani ed al sicuro. Una vera insperata pace sociale. Presenzia sempre e solo lei, i maggiorenti  i “fratelli” stanno dietro le quinte a consigliarla. Sembra dire ad ogni momento : “con me non avrai mai niente da temere, ti puoi fidare”

“Ci credo, mi fido!’

Ci fosse ancora Peppe Fiore, con la sua faccia sorniona ed  un sorriso sfottente, mi direbbe : ” Ciro Gallo, ci credi?!, ti fidi?! ma lo sai cosa è stata politicamente ed ancora è quella donna ?!…. e per tradizione!”

27 agosto 2022

Ciro Gallo

Disperatamente

24 Agosto 2022

Solo l’uomo dimentico

non vive di speranza

 

Vivo di speranza

di poter dormir

finalmente intera una notte

vivo di speranza

di non alzarmi

una volta con l’angoscia

vivo di speranza

che le cose possano cambiare

vivo di speranza

della tua passione

a me non basta un semplice amore

vivo di speranza

che tu possa acquisire

la dimensione del nostro tempo

disperatamente

vivo di speranza

24 agosto 2022

Ciro Gallo

Muto ognuno resta

23 Agosto 2022

Io solo non rispetto

le mie paure

sempre presenti ho

quelle degli altri

per questo accetto

il loro star muti

di fronte.

In preda di sé

muto ognuno resta

25 ottobre 2021

Ciro Gallo

Dolorosamente

14 Agosto 2022

Io non posso

guardare queste immagini

perché l’odore dei ricordi

si affolla e sento

i mattoni sconnessi

sotto i miei piedi

ed il loro rumore

nella sala di sopra,

il fruscio degli alberi

al  primo meriggio

e gli stormi radenti,

nel loro volo al mattino, 

scendere dal monte

Io non posso sostenere

questa vista senza 

sentir la mancanza 

della madre salire le scale

e sedersi con me nel

ballatoio a guardar all’imbrunire

le barche scivolare nel mare

per la pesca di notte

e  senza vedere la mia mano  

di bambino accarezzare

il viso liscio e lo sguardo 

mesto, protettivo 

d’amore di mia Mò.

Dolorosamente trattengo

dentro di me tutto questo

per non farlo fuggire.

14 Agosto 2022

Ciro Gallo

Ascolto

12 Agosto 2022

Forse per te

amore

non è quello

che ti chiedo

e nonostante

ora non ho

chi più

ascolti.

12 luglio 2021

Ciro Gallo

Paura

11 Agosto 2022

La vostra paura

della morte

vi convince che

tutto sarà sempre

come prima

un domani presente

e vi fa trascurare l’affetto

che potreste ricevere

e dare

27 marzo 2022

Ciro Gallo

Complimento

10 Agosto 2022

Ho richiesto il tuo

amore a subissare

il mio desiderio

di conoscenza

non sento se

risposta mi hai dato.

Ho creduto  io

potessi ancora

prestarmi i tuoi

pensieri

per costruire i miei,

le mie teorie.

Inatteso il percorso

è diverso  anche se

in un medesimo luogo.

Il vivere insieme

non è un tempo esteso

niente può derogare

al limite.

Insistere non è

per la necessità

della presenza

ma per il risveglio

del dubbio di noi

l’altro è una risposta

già attesa

solo un complimento .

10 Dicembre 2020

Ciro Gallo

Manifesto elettorale

9 Agosto 2022

Perché non siete

nei vostri letti a riposare

a giocar liberi per le strade

o sguazzar nell’acqua del mare

come fanno i bambini

e state risalendo così presto

le scale del passato

col viso sconvolto

inzuppati di sangue e le

teste coperte di calcinacci

perché, chi siete?

Siamo un

MANIFESTO ELETTORALE.

9 agosto 2022

Ciro Gallo