“Rosa fresca et aulentissima” (Cielo D’alcamo)

tu nun si chiù.

 

Frutta di marturana

ch’ si sciogghi nbucca

tu eri

e u me palatu

cu i to basuna

d’ meli facevi

ora si divintata

chiù amara

d’un carduni

e comu ti

pigghiu, pigghiu

hai sempri spini.

Nun ntennu a tia

nun ta pigghiari,

tu?

né marzapani

né scorcia di feli

sempri si stata

e si comu

n’ortica!

29 novembre 2021

Ciro Gallo

Tu

mia insonnia

mi impedisci di

sognare,

non negarmi

l’essere ancora

un uomo che sogna

almeno una pace

illusoria

in questo reale

che non riesco

a decifrare,

chiuse sempre

restano

le chiavi di lettura

in una stenocardica

costrizione,

mi basta solo

un sogno

per interpretarmi.

15 settembre 2021.

Ciro Gallo

Tu questo hai

capito

solo dei miei

luoghi

puoi essere

gelosa.

6 ottobre 2021

Ciro Gallo

Calma, calma!

nessuno ti insegue

anche se t’affretti

costante è la tua

velocità

fissa è la meta

e chi t’aspetta

certamente non

andrà via.

Calma, calma!

29 settembre 2021

Ciro Gallo

Indietro, a guardar

sopra la mia spalla,

la testa giro

non è il tempo

che manca

che mi dà dolore

ma quello che

ho perso

8 ottobre 2021

Ciro Gallo

Mai avrei voluto pubblicare questi versi,

oggi mi son fatto forza, è il giorno adatto

 

Impasto il pane

è sono tue le mani

che lavorano

la pasta che mi dice

delle lacrime con

le quali la bagnavi

giovinetta smarrita

e confusa da

un tradimento inatteso

e mai concepito

e della casa dell’orto

dove ti han  chiusa

tu colpevole

e non chi aveva

perpetrato l’atto

per imperio e calcolo,

al buio lasciata

senza che tu più

sentissi i discorsi

del ruscello che

eri usa quando

ti bagnavi i piedi

e bevevi l’acqua

della roggia.

Poi ti han venduta

come merce avariata

in una vendita

in cui si pagava

l’acquirente,

finché il tuo cuore

ha trovato  a

chi dare il tuo

completo amore

più di quello che

mi hai riservato

ed io sono ancora

contento perché

i figli sono il frutto

d’amore non la

sorgente di esso.

14 agosto 2021

Ciro Gallo

Vedere Messina dall’alto

è

fare all’amore per Rosa.

Labbra di rosa

profumate di vita

dolci di pignolata,

fianchi di schiuma

cosce della Schygulla.

Vedere messina dall’alto

è

il ricordo di Rosa

1983-84 (?)

Ciro Gallo

Vorrei

i sogni che

mi hai costruito

e lo stesso dolore

renderti indietro

Solo ricordi

sono i sogni

più dolorosi

dei desideri,

di questi puoi

convincerti

della inattuabilità

farti ragione,

ineliminabili i sogni,

sempre presenti,

costanti ritornano

nelle notti e

giornate più scure

21 novembre 2021

Ciro Gallo

E mi parla di te

anche il mare  

mentre d’amore

mi consumo

col rumore delle onde.

Non sento le parole

dei due amici

che mi stanno accanto.

La placidità del mare,

immagine della morte,

mi parla di te.

Rumore delle onde

che si perpetua.

Novembre 1966

Ciro Gallo

Sia la poesia il frutto

delle sofferenze e del bello

che la vita ci dà

e, non come di solito,

opera di quell’altro io

che ci abita che,

piuttosto che uscire

allo scoperto e

prendere il comando

il tutto dissociando

come succede ai

più coraggiosi,

emette sommessi

lamenti udibili a stento

da chi ugual sorte si porta

e l’unica insurrezione

la attua quando,

distratti inutilmente

indaffarati o illusoriamente

appagati , ci  sorprende

e sferra un colpo di rinuncia

per entrambi mortale.

22/23 ottobre 2021

Ciro Gallo