Quanto sotto è una personale elaborazione della genesi dell’ ansia.
E’ solo atavica paura della morte .
Agli albori della vita, davanti al domani, l’uomo ebbe paura: incertezza di perdere il presente, anche se difficile. E quando un “domani” gli creò problemi e modificò, anche per un solo attimo, l’ equilibrio a cui si era abituato, non importa se precario, ebbe conferma dei suoi timori: la mancanza di sostentamento, la non comprensione degli eventi d’intorno, la perdita dell’acquisito e quindi la morte. Nonostante poi raggiungesse un equilibrio più avanzato, presentò sempre questo modo fisso di reazione, al ripresentarsi di un nuovo “domani” . Un condizionamento, una coazione a ripetere lo stesso meccanismo difensivo: l’Ansia. Generatrice di un ossimoro: la paura di morire e il desiderio di morte per liberarsi dell’ angoscia ad essa associata. Meccanismo entrato nella evoluzione dell’ uomo, inserito nel DNA e quindi ereditabile. A nessuno, anche se in misura diversa, è consentito sfuggire a questo carattere genetico. A questa trasmissione. Da padre in figlio. Da me a te!
3 Febbraio 2013
Ciro Gallo