Risuonar vuoti

21 Ottobre 2024

Doloroso

si impone il silenzio,

struggenti di significato

sono i frammenti dei pensieri

che mi confido.

Mi insidiano le parole

monche del mio

solitario comunicare,

spingono per sfuggire di mano

a me che le trattengo

con la stessa forza

del desiderio di liberarle.

Vomitar con esse

l’assurdo

e finalmente risuonar

vuoti.

22-23-febbraio 2001

Ciro Gallo

 

[21 Ottobre 2024]


Nel rumore delle parole

17 Ottobre 2024

Nel rumore delle parole

I nostri silenzi,

impenetrabili, là

è la nostra conoscenza,

un io che vive

con sembianze esteriori

che poco gli rassomigliano.

Automatico è il nostro vivere,

senza sguardo

passiamo interminabilmente

l’uno accanto all’altro,

insensibili i nostri contatti,

inespressivi ed incapaci

di penetrazione.

Insopportabile il peso

di un unico pensiero

e la paura dell’altro

allontana.

Avvitati nell’angoscia

del sé

impossibile è il comprendere

ed il comunicare.

1 maggio 2000

Ciro Gallo

 

[17 Ottobre 2024]


Nel silenzio dell’io

15 Ottobre 2024

Non è questo il linguaggio

se risposta non muove

il nostro fare

ed il reale da esso creato

è paura e desiderio

di morte.

Nel silenzio dell’io è

l’universale.

 7 novembre 1998                       

Ciro Gallo

 

[15 Ottobre 2024]


Disartria del nesso

14 Ottobre 2024

Dissolto è il nostro

dire nel silenzio.

Accettar la nostra

Afasia.

Non cercar artifici di linguaggi,

arzigogoli , barocchi costrutti

ed esitar nella disartria del nesso

di un estraneo comunicare.

Non ci culla più la nenia

dei suoni primitivi

del pensiero

dell’io esclusivo e totalizzante.

4 novembre 1998

Ciro Gallo

 

 

[14 Ottobre 2024]


Né affetto ci muove

13 Ottobre 2024

Meccanico è il nostro parlare

e fittizio ogni interlocutore

né affetto ci muove,

iterativi tentativi di

espulsione dell’introiettato

e fuga ritorno nell’introspezione

alla ricerca di un linguaggio

che escluda l’esterno

perché nato nella solitudine

del buio e dell’acquitrino.

Unico legame la costrizione

di un cordone ombelicale.

  21- ottobre-98 

Ciro Gallo                            

 

[13 Ottobre 2024]


Autismo

12 Ottobre 2024

Autismo è metafora dell’incomunicabilità.

Autistica è tutta la nostra vita.

 

Su un letto-altare

immoti sacrificali,

uno accanto all’altra.

Unica percezione è

il polpaccio sudato

sulla caviglia.

Inarticolati suoni pronunciamo,

non significanti.

Impenetrabili siamo al significato.

Sola comunicazione è

il discorso tronco del pensiero.

Domande che cancellano già le risposte,

spiegazioni a quesiti oscurati dal tempo,

slegate dai momenti contingenti di desiderio di vita,

giustificanti l’essere ed il disagio

provocato da cause imprecise, fugaci,

riguardanti l’impercettibile

immanente altro che ci condiziona.

11-agosto 1998

Ciro Gallo

 

[12 Ottobre 2024]


Il maestro M.

27 Settembre 2024

Alla scuola di Valditara

 

Gli erano rimasti i baffi a Castrovinci, non aveva avuto il tempo di pulirseli. Lallero invece era stato più lesto, quando il maestro era entrato. Avevano bevuto l’inchiostro  che il bidello metteva, annacquato, nei calamai posti nel  mezzo dei banchi.

Le orecchie erano diventate rosse e si allungavano, tirate dalla mano del maestro.”Ahi, ahi, signor maestro, mi fa male!”. Ma quello, preso dal suo impeto di rigore, non sentiva ed alternava una tirata ed un calcio in culo. Era stato fortunato Castrovinci quel giorno, si era risparmiato le bacchettate sulle dita. Restavano sempre ecchimotiche e gonfie.

Era missino il maestro. Una brava persona, non molto intelligente, rigido nei suoi pensieri, fermo ancora al ventennio. Tutti erano terrorizzati al solo nominarlo. Il maestro M.

Io lo ricordo con disagio . Mi resta nella memoria la  sua figura patetica insieme alla comprensione per un uomo che avrebbe  voluto avere figli e non aveva potuto e che viveva questa solitudine. Chissà perché poi si accaniva sui piccoli alunni. Un sadismo vendicativo. Un desiderio mutato in odio sotto forma di rigore educativo. Per altro era innocuo. Viveva con le sue immodificate idee. Perseverava in esse. Aveva infatti sovvenzionato una squadra di calcio che aveva voluto chiamare X mas.

La villa del paese ora è diventata arida senza più la cancellata. Era stata un piccolo giardino verde. Spendeva i soldi di tasca propria per mantenerla piena di fiori. Era diventato sindaco. Un re travicello a cui i suoi assessori avevano persino fatto firmare il suo  atto di morte. Si fidava. Di niente si accorgeva. Alla sua ambizione bastava essere sindaco. Un piccolo gerarca di paese senza alcun potere. Onestissimo, non si era mai approfittato  di nulla. Gli altri avevano fatto gli affari. Mai lo ho visto sorridere, intorpidito come era dal suo grande dolore che gli paralizzava i pensieri, anche quelli più semplici che ti spingono  inconsapevolmente a sorridere . Forse la sua mente non ammetteva altro se non i ricordi di qualcosa che aveva vissuto da lontano ed in cui aveva creduto. Sclerotizzato su di essi, senza una minima riflessione critica, fino alla fine.

Così era avvenuta durante una delle sue reiterate discussioni. Un colpo apoplettico mentre si accaniva a difendere, contro ogni evidenza, le sue idee fasciste con la testardaggine di un vecchio, al quale  erano rimaste solo quelle a cui aggrapparsi per giustificare una vita di infelice.

27 settembre 2024

Ciro Gallo

 

[27 Settembre 2024]


Il bozzolo della nostra depressione

12 Settembre 2024

“Fuori verrà  libera e felice”

 

O tu fortunata  che 

uno spiraglio 

vedi nella nostra

costrizione 

e speri come farfalla

volar dal bozzolo 

della nostra depressione 

nell’illusione di una  libertà   felice

come adolescente

che può trascurare

ogni  catena

12 settembre 2024

Ciro Gallo

 

[12 Settembre 2024]


Depressione reattiva

9 Settembre 2024

In questa barbarie

del pensiero

 

Resi inermi,

inani, gli occhi

solo rivolti

ad un io confuso

e senza margini,

stiamo rinchiusi

nel bozzolo della

nostra depressione

9 settembre 2024

Ciro Gallo

 

[9 Settembre 2024]


Illusione di contare

Per darti

un tono.

 

Parli

come se da te

dipendessero le sorti

del mondo

Ti guardo ed ho paura

di fare io lo stesso

ed allora mi vergogno

e taccio.

9 settembre 2024

Ciro Gallo

 

[9 Settembre 2024]