Meccanico è il nostro parlare
e fittizio ogni interlocutore
né affetto ci muove,
iterativi tentativi di
espulsione dell’introiettato
e fuga ritorno nell’introspezione
alla ricerca di un linguaggio
che escluda l’esterno
perché nato nella solitudine
del buio e dell’acquitrino.
Unico legame la costrizione
di un cordone ombelicale.
21- ottobre-98
Ciro Gallo