Archivi: Gennaio 2025

Maria Bethânia

27 Gennaio 2025

Qualcuno diceva
che Maria fosse stonata.
Maria però colpisce
il mio cuore.
Il mio cuore che
non intende pace,
ora che solo può sentire
il disincanto
ora  che la passione
è solo un guardarsi
con rimpianto,
anche se continuiamo
a desiderarci.
Mani che intrecciano
il ricordo di noi
in estati calde,
la tua pelle dorata
ed il tuo odore  dolce
che mi attraeva .
Guardo il tuo corpo,
lo stesso tatto vellutato
del mio desiderio
ormai reso  trasparente,
provato dalla nostalgia
del domani.
Maria canta ancora
con la voce che qualcuno
pensa stonata
e continua a colpire il mio cuore
più di Caetano.

Piano Cottone 11 luglio 2012

Milano 25 gennaio 2025

Ciro Gallo

Lingering

25 Gennaio 2025

Lingering
nell’orlo, senza
sapere se di qua
o di là
unica certezza
il disagio

confine dell’esistere
concreto segno
dell’esserci.
Dasein
esserci solo,

nell’esigenza di essere,
io compatto,
non mosaico di pezzi
che richiedono la

loro autonomia,
individuali
incomplete monadi,
volatile inafferrabile

inarrestabile
costrutto
verso la decostruzione
del vivere
costantemente
muoversi
in un non cammino.
17-3-2008

Ciro Gallo

Ciechi i miei occhi

24 Gennaio 2025

Lontano io sono
nel considerare la sofferenza degli altri.
Corre la mia vita,
non ho memoria di ciò
che io ho provocato.
Mentre tu ti maceri
io vivo.
Non sfiori me
tu che soffri,
e non per cattiveria.
Vado incurante
mentre tu aspetti un cenno da me.
Dimentico io sono,
non ricordo nemmeno
che una mia parola
potrebbe almeno lenire la tua ansia.
Il tuo dolore io non avverto
e quindi non capisco,
e non per cattiveria.
Solo che la tua immagine,
l’immagine dell’altro
è sfuocata.
Priva di particolari
nasconde il dentro.

Milano giugno 2012

Ciro Gallo

Salmo

22 Gennaio 2025

Io lo so perchè tu Dio
mi parli così a bassa voce,
per ingannarmi
alcune delle tue parole
non le percepisco,
altre sono talmente deboli
che subito le dimentico
e scordarsi le tue parole
è annullare la tua
esistenza
chi è senza che comunichi?
E tu hai detto di essere il verbo,
il logos.
Come posso allora concepirti?
Ma io non sono interessato
alla tua esistenza,
alle dimostrazioni,
sono preso dal bisogno
che ho.
Allora
soccorrimi,
non continuare a parlare
a bassa voce,
non posso sentirti.
1-7-2008

Ciro Gallo

Perdita della dimensione del sogno.

21 Gennaio 2025

Don Chisciotte è oggi perso

nell’aria dei suoi sogni

che sfuggono persino

alla loro irrealtà.

Dulcinea è scomparsa 

al suo sguardo.

Ronzinante ha piegato

il collo e fatica

su gambe scheletrite

a sopportare il peso

dei pensieri immaginifici

del suo cavaliere.

Il reale percepito

imbratta il dispiegarsi

del desiderio di un mondo.

Sancho Panza ha 

perduto i suoi proverbi.

Nè mulini a vento 

nè saggezza minuta

albergano ormai.

22 febbraio 2006

Ciro Gallo

Aleggia nascosta

20 Gennaio 2025

Aleggia nascosta

tra le parole la

nostra pietosa finzione

come se l’oggi

fosse liberato dalla

immanenza di ieri

ed il domani proficuo

e leggero illudono

le parole la realtà

menzogneri arzigogoli

esperte di artifici

semantici e di significati

benevoli ci aiutano

a credere oltre la verità

20 gennaio 2025

Ciro Gallo

Mkhitaryan e Turham

Liscio scivolava  ora

il pallone sul prato

come una apertura

facile si arrivava in porta

erano entrati quei due

fugato avevano

il  timore di questi ultimi tempi

di una bruciante rimonta.

20 gennaio 2025

Ciro Gallo

Linguaggio

18 Gennaio 2025

Autismo.

Su un letto-altare

immoti sacrificali,

uno accanto all’altra.

Unica percezione è

il polpaccio sudato

sulla caviglia.

Inarticolati suoni pronunciamo,

non significanti.

Impenetrabili siamo al significato.

Sola comunicazione è

il discorso tronco del pensiero.

Domande che cancellano già le risposte,

spiegazioni a quesiti oscurati dal tempo,

slegate dai momenti contingenti di desiderio di vita,

giustificanti l’essere ed il disagio

provocato da cause imprecise, fugaci,

riguardanti l’impercettibile

immanente altro che ci condiziona.

                                                  11-8-1998

Meccanico è il nostro parlare

e fittizio ogni interlocutore

né affetto ci muove,

iterativi tentativi di 

espulsione dell’introiettato

e fuga ritorno nell’introspezione

alla ricerca di un linguaggio

che escluda l’esterno

perché nato nella solitudine

del buio e dell’acquitrino.

Unico legame la costrizione

di un cordone ombelicale.

                                 21- 10-98

Dissolto è il nostro

dire nel silenzio.

Accettar la nostra 

Afasia.

Non cercar artifici di linguaggi,

arzigogoli , barocchi costrutti

ed esitar nella disartria del nesso

di un estraneo comunicare.

Non ci culla più la nenia

dei suoni primitivi

del pensiero

dell’io esclusivo e totalizzante.

                                  4-11-98

Non è questo il linguaggio

se risposta non muove

il nostro fare

ed il reale da esso creato

è paura e desiderio

di morte.

Nel silenzio dell’io è

l’universale.

                             7-11-98

Nel rumore delle parole

I nostri silenzi,

impenetrabili, là 

è la nostra conoscenza,

un io che vive

con sembianze esteriori

che poco gli rassomigliano.

Automatico è il nostro vivere,

senza sguardo

passiamo interminabilmente

l’uno accanto all’altro, 

insensibili i nostri contatti, 

inespressivi ed incapaci

di penetrazione.

Insopportabile il peso

di un unico pensiero

e la paura dell’altro

allontana.

Avvitati sull’angoscia

del sé

impossibile è il comprendere

ed il comunicare.

                                   1-5-2000

Doloroso

si impone il silenzio,

struggenti di significato

sono i frammenti dei pensieri

che mi confido.

Mi insidiano le parole

monche del mio

solitario comunicare,

spingono per sfuggire di mano

a me che le trattengo

con la stessa forza 

del desiderio di liberarle.

Vomitar con esse

l’assurdo

e finalmente risuonar

vuoti.

22-23-febbraio 2001

Con il vento 

volano le tue parole 

portandosi via 

i granelli di polvere 

che compongono 

i tuoi pensieri. 

Nuda e deserta 

è la tua mente 

infelice il tuo 

manifestarsi. 

C. Gallo 15\ 6/ 2002 

Cappeddi e nutara

17 Gennaio 2025

Io ho avuto difficoltà

ma un mio allievo è diventato

addirittura universitario.

 

Minchia Mariu

a chissu tu ci criri?

allura si cugghiuni

chi un pezzu grossu diventa

un poviru picciuni

ma to patri nun tu dissi

e to mamma puru

chi i figghi di cappeddi

diventanu cappeddi

e i figghi di nutara

diventanu nutara?

chissu puru oggi

comu fu aieri

minchia Mariu

un picciuni è picciuni

e tali sempri resta se

di na coppula è figghiu

pirchì nuddu mi pigghiu

se nun mi rassumigghiu

cappeddi cu cappeddi

nutara cu nutara

e figghi di universitari

diventanu universitari

quannu si chiamanu

Basili e Latteri.

 

Al mio amico Mario

intelligentissimo cefaludese

17 gennaio 2025

Ciro Gallo

Facciamo una cosa

16 Gennaio 2025

Facciamo una cosa

mettiamoci d’accordo

tanto per te il

risultato è lo stesso

ti cedo qualche mese di me

ma pigliami d’improvviso anzi

fammi completamente sparire

non lasciarmi catturare dalla malattia

tu sai cosa vuol dire

l’essere messo in mano

a qualcuno nel nostro sperare

e nell’abbandono della stanchezza

là solo, solo immobile sudato

senza  la propria autonomia

io so cosa vuol dire

tanti ne ho visti

non lasciarmi in preda

e poi la malattia ha

un ruolo ambiguo

non si capisce se sia alleata

con la vita contro di te

o un tuo sadico emissario

non lasciarmi nell’angosciosa

attesa, non di te, ma

del sopraggiungere di essa

dell’attacco alla dignità

del mio corpo

facciamo una cosa

mettiamoci d’accordo

ti cedo qualche mese

della mia vita ma

vieni improvvisa anzi

fammi sparire.

15 gennaio 2025

Ciro Gallo