Lontano io sono
nel considerare la sofferenza degli altri.
Corre la mia vita,
non ho memoria di ciò
che io ho provocato.
Mentre tu ti maceri
io vivo.
Non sfiori me
tu che soffri,
e non per cattiveria.
Vado incurante
mentre tu aspetti un cenno da me.
Dimentico io sono,
non ricordo nemmeno
che una mia parola
potrebbe almeno lenire la tua ansia.
Il tuo dolore io non avverto
e quindi non capisco,
e non per cattiveria.
Solo che la tua immagine,
l’immagine dell’altro
è sfuocata.
Priva di particolari
nasconde il dentro.
Milano giugno 2012
Ciro Gallo