Padre che nei miei ricordi
sei di chiaro vestito,
che la tristezza mia
era la tua,
e mi guardavi con occhi
di madre.
Le tue labbra tumide
io sento e la dolcezza
dei tuoi baci
Accarezzo ancora il tuo viso,
morbido come olio d’oliva,
ed affondo il mio
nelle onde fragranti
dei tuoi capelli.
Padre il tuo sguardo
come frecce mi perfora
il costato,
mi dissangua e mi annienta
di amore impossibile.
muto è il nostro comunicare
perché ora solo posseggo
le parole del ricordo.
1985.
Ciro Gallo