Ti muovi veloce per non farti fermare,
con un fare circospetto,
con quella specie di proboscide
appesa al collo che ti balla sul petto
e ti dà potere.
E tu lo fai vedere
anche se involontariamente
questo simbolo fallico
che ti rende inaccessibile,
e quasi di sottecchi ti rimiri
e passi sopra i morti
con indifferenza autoimposta .
Se qualcuno ti chiede qualcosa,
lo guardi con fare paterno,
conscio della tua fatua autorità
che nasconde la paura
e l’impossibilità di dare una risposta,
poi ti riprendi dallo smarrimento
ed inventi parole
ed imbastisci un discorso
che stupisce per il tono
ed il modo di esporlo
ma soprattutto
per l’incomprensibilità,
perché le cose più sono incomprensibili
e più attraggono.
( ed io che non avevo voluto
fare il politico).
1983
Ciro Gallo