Quirinale

17 Aprile 2013

Ad essere sinceri qualche piccolo dubbio lo avevamo. Fortunatamente siamo stati smentiti (speriamo…).

Con atto di realismo e di umiltà Gino Strada ha declinato l’invito. Continuerà a fare quello per cui ha studiato e lottato: portare la sanità là dove non  esiste, anche qui’ in Italia! Per questo continueremo a considerarlo come negli anni della nostra gioventù. Non ne avrebbe avuto le caratteristiche. Sarebbe stato come sempre,  giustamente, un uomo di parte.

Non riusciamo però a capire cosa voglia dire, oggi, super partes, in una società disuguale. Chiunque andrà al Quirinale dovrà essere dalla parte dei più deboli. E’ nella costituzione di una nazione giusta. Sicuramente da Presidente  dovrà difendere i diritti costituzionali  di ogni cittadino e dovrà silenziare, se non i convincimenti, le pulsioni personali. Questo lo potrà fare chi, per cultura e/o pratica, conosca a pieno le istituzioni e ne applichi  fedelmente le regole vigenti. E chi meglio di Stefano Rodotà?!

Tutti gli altri politici sarebbero solo dei succedanei, compreso D’Alema, con la sola eccezione di Anna Finocchiaro.

Ciro Gallo