Archivi: Agosto 2024

Anelito

29 Agosto 2024

Forse tu lo hai

fatto ed io

l’ho scordato

vorrei che tu

mi avessi dato

gli sguardi ed i

baci che tua

figlia ti da

per te ha occhi

di amore senza

regole

reprimono le regole

ogni spontaneità

annegano ogni

anelito in una

profonda tristezza.

 

Al mio dolcissimo amore

29 agosto 2024

Ciro Gallo

Mattina

27 Agosto 2024

Schizzi col gesso

fatti dai bambini

in una lavagna celeste

son le nuvole in cielo

si attarda tra esse

la luna, bianca

nel suo ultimo quarto

increspa le acque

ancor fresche un

lieve caldo scirocco

di un mare accogliente

in questa mattina

di assenza.

Al mio dolcissimo amore.

27 agosto 2024

Ciro Gallo

Occhi

23 Agosto 2024

Mi sveglio

li guardo

che strano

non hanno occhi

solo ora

o da sempre

non han occhi?

eppure vanno spediti

diritti mentre io vado lento

mi guardo allo specchio

a me son rimasti

vedo

ciò che essi non vedono

non vogliono

e non solo me

mi tocco ci sono

ma come altro 

a loro invisibile

Li guardo voglio

esser sicuro

continuano

a non aver occhi

alcuni portano

occhiali da sole

scuri  per camuffare

la loro  cecità

camminano però senza

tentennamenti

in un loro sentiero

un  unico pensiero

senza respiro

forse han deciso

di perdere gli occhi

per evitare l’infelicità

la sofferenza del vissuto

di ciò che accade intorno

la paura dell’impotenza 

 niente possano fare

o forse perché

è più comodo  :

io vivo, gli altri non vedo

ha una sua ragione

a cui anch’io penso

vorrei a volte,

m’illudo

 mi tasto le orbite 

mi riguardo allo specchio 

sono sempre là i miei occhi

sono costretto

a vedere ed ad andare

lento, penetrando

la solitudine  del mio 

e dell’altrui procurato

soffrire

23 agosto 2024

Ciro Gallo

Male assortiti

Al peggior dei mariti

la peggior delle mogli

al peggiore dei padri

la peggior delle figlie

al peggiore dei suoceri

il peggiore dei generi

ma tu da dove sei arrivata

splendente  bambina 

che ci tieni tanto uniti

nonostante  così

male assortiti?!

18 agosto 2024

Ciro Gallo

Duci

22 Agosto 2024

 

Che Eros sia conforto al dolore

 

Eros adolescente

 

D’estati

murigghia cugghievi

e li to labbra tu

ti tingevi scuri

e jo li me  ci appuiava

p’ sentirci u sapuri

di san giuvanni li puma

mi davi nichi comu

li margheriti du to

pettu e jo lisci ci

passava cun carizzi

li me manu

chiara na junta di

acqua di lu sciumi

pigghiasti e ‘nta la

to coppa nicuzza la

mittisti, frisca

sintì la me arsura

quant’anni aveva jo

sidici e quantu

tu quattordici?

nenti sapevamu

ma a trimari s’ misiru

li nostri ossa e carni

e un cauru nta la testa

s’acchianau

scantulini ‘nta l’erba

n’abbrazammu

peddi a peddi

muti sintennu

u respiru dell’autru.

Stu duci  ‘nta la menti

mi resta insemi

a lu me scantu.

22 agosto 2024

Ciro Gallo

Trascendenza

18 Agosto 2024

Tu credi che stia altrove,

abita l’uomo la 

trascendenza ciò

che non riesci

a leggere ma che senti

che non ha un linguaggio

per interpretarla,

là sempre presente

costante invadenza 

di un fuoco sottile

che si insinua leggero

in ogni tuo pensiero

e tua sensazione

ti chiedi cosa sia

questo  inspiegato

comune a  te ed

ogni essere e rispondi

nell’oscuro di noi

abita  il dolore

18 agosto 2024

Ciro Gallo

Calcio

17 Agosto 2024

Non vedo più

ragazzini giocar

per strada, accanirsi

sudati su un pallone

in fantastici campi

con per porte due pietre

non vedo bambini

azzuffarsi per un goal

contestato. giudicato

da alcuni alto

da altri sotto

la fittizia traversa

fatta di vento

non stanno sotto il sole

ore a palleggiare

o a sbattere al muro

il pallone prima di destro

poi di sinistro

vanno alla scuola di calcio

quelli che han soldi

per gli altri niente

ad imparare le tattiche i trucchi

gli infingimenti dei grandi

espropriati del correre libero

senza meta,  dietro

una palla che rotola vola,

devia si impenna in una specie

di scherzo gioioso

svuotati di ogni spensierato

piacere gli han rubato l’infanzia

così come ai padri

la passione.

17 agosto 2024

Ciro Gallo

L’uomo di casa

15 Agosto 2024

 

.

Quello che ho cercato di dire :

Non è uno scritto con spunti socio-filosofici più o meno legati o slegati. Pretende di essere un piccolo raccontino. Un percorso. La delusione di una speranza ideale ( o ideologica).

La diversità è un costrutto sociale, così come la differenza.

Parità è guardare l’essere. L’altro in una unione separata. Un modo della stessa sostanza .

 

 

Da sempre lo  considera un infante che ha bisogno d’aiuto. Di ciò l’uomo ne  trae profitto costringendola a non uscire da quella funzione e convincendola della naturalità di quel ruolo.

 

Come questo semplice strumento sia poi diventato potente è stato  il vero atto del serpente. ( da altrapolis.com)

 

Ancora si chiedeva dove avesse sbagliato.

Sempre si era domandato se avesse commesso degli errori. Questa volta però non era riuscito a darsi una risposta. Era rimasto confuso.

Era stato dopo la laurea, in quei momenti di sbandamento, quando sei alla ricerca di un lavoro, di una tua dimensione. Un periodo di precarietà ed insicurezza. Ricordava fosse la primavera del ’78, un Giugno assolato ma tiepido. All’Umanitaria, una assemblea sulla condizione femminile.

Mai, nonostante la cultura dominante, aveva concepito o sentito superiorità di maschio. Faceva parte del suo essere. La parità gli era naturale, istintiva, non doveva razionalizzare la scelta.

Succede in un mondo di “potere” che chi non lo esercita e non si integra resti insicuro del proprio ruolo e della propria funzione. A volte prigioniero del dubbio dell’errore e della perdita di un privilegio, ma al contempo fuori da una categoria storica  sedimentata. Questo aveva voluto dire in quel consesso. Credeva un primo passo. Lo aveva fatto con parole sussurrate quasi tremanti, come mai gli era capitato quando parlava in pubblico. Non si era aspettato una tale reazione.  Quasi deriso dall’intervento di una ragazza, come se in lui avesse visto impersonificato tutto il vissuto patriarcale delle donne. Si era sentito inerme, offeso della sua identificazione con la pre-potenza maschile. Assimilato al patriarcato senza appello.

Lo stesso gli accadeva tante volte con la compagna che, con un atteggiamento rivendicativo, lo rappresentava come l’immagine concreta del maschilismo, imputandogli responsabilità di danni che egli mai aveva procurato. Era in quei momenti che si rammaricava dell’incomprensione. Pensava che sarebbe stato più facile agire da “uomo“, ma la contraddizione interiore era troppo forte e tornava ad essere quel che era. Preferiva il dubbio ad una supposta superiorità.

Figure femminili  aveva avuto davanti  nella sua infanzia che, nonostante la cultura del tempo, avevano dimostrato una intelligenza ed un saper fare superiore a quella degli uomini intorno. Come una sfida ideale, ricordando quelle donne, era andato un giorno in comune a chiedere che la moglie fosse iscritta all’anagrafe  come capo famiglia. Al funzionario, che negava la possibilità , aveva chiesto il perché. Non è costituzionale gli aveva risposto.

Lontana da lui era  stata l’idea del possesso, mai aveva detto mia moglie o mia figlia. Sempre le aveva chiamate per nome.

Diceva che la madre è  elemento fondamentale per i figli, con i quali ha condiviso in simbiosi lo stesso ambiente nei mesi della creazione.  Un essere unico. Un essere ancora insieme nei mesi dell’accudimento, del contatto. Il seno, le mani, il volto della madre come mondo. Che il padre, anche se non un intruso, avrebbe potuto interrompere questo rapporto con un atto di espropriazione, in una appropriazione esclusiva.

Aveva favorito il rapporto madre figlia rinunciando all’egoismo, all’accaparrarsi più affetto possibile a scapito dell’altro. Invitava all’ “uccisione ” del padre :

Uccidimi pure

ma non sacrificarmi

ad alcun altro altare

se non al tuo

Usava dire  che la valenza, la prestanza dell’uomo sta nell’unico spermatozoo utile. Riteneva il “Me-too” un movimento di retroguardia, un agire di rimessa, una denuncia facilmente dimenticabile, che ha lasciato le cose come prima.Non modificato , addirittura aumentato il numero degli stupri, degli abusi sessuali e delle violenze private fisiche e psicologiche da parte del partner. Pensava, meglio un movimento di donne che dichiarasse : “faccio da me”, ” mi basto da sola”,” quello che fai tu con me faccio io con te”!

Festeggiava  un anniversario. La ragazza sembrava  felice, aveva un volto rasserenato, come se avesse finalmente riacquistato autonomia, sicurezza di sé. Contento di ciò che vedeva, aveva voluto partecipare all’avvenimento con un regalo. Aveva cercato di darlo a lei ma si era subito sentito dire :” dallo all’uomo di casa” , indicando il marito. Era rimasto pietrificato e non perché un altro fosse considerato il soggetto predominante, ma perché si riconosceva, da parte di una donna, ancora, dopo anni di femminismo, l’esistenza ed il potere di un maschio alfa!

Perplesso davanti a quello che considerava l’ipetrofia del suo contrario aveva esclamato : “dove ho sbagliato?!”

Per qual colpa Dulcinea

Brami il destino di Ofelia

Per capire, sacrificio,

L’errore di Amleto,

Tu che eri sfuggita

All’altare di Ifigenia?

 

3-8 agosto 2024

Ciro Gallo

S. Lorenzo

11 Agosto 2024

Guardo il cielo

non cadon più stelle

in questo giorno

e desideri io

non esprimo

tanti negli anni

affidandoli ad esse

ho creduto avverarsi

senza che mai

avessi riscontro

luci fugaci nel

nulla del cielo

S. Lorenzo non

più sono ormai le

faville della speranza

eppure anche questa sera

continuo a guardare

e spero ancora

nelle stelle cadenti

10 agosto 2024

Ciro Gallo

La pala e lo stilo

8 Agosto 2024

Forse per quel che

al nostro mestiere han

consentito darci

è meglio la tua pala

tu continua a

scavar pepite

io mi illudo di

usare lo stilo

per cercar le mie

 

A Edo

7 agosto 2024

Ciro Gallo