Felice

17 Agosto 2019

Dopo tanto, riceviamo e pubblichiamo.

 

Felice

Nella penombra 

di un primo pomeriggio di riposo,

io fanciullo,

un’estate,

ascoltavo rapito

le note orgogliose

di una voce incorporea,

nascosta sotto un cuscino,

perché papà potesse fingere di non sentire. 

Celebravano la tua vittoria 

definitiva.

E sognavo, nel tuo trionfo,

Il mio,

a venire.

Ora, nel rimpianto della tua sconfitta,

definitiva,

ancora d’estate,

questa volta ineluttabile, 

vedo la mia,

quando anche l’ultimo anelito

di terrore

svanirà nel nulla.

A Felice Gimondi

Sans Atout