Pensionatela!

1 Maggio 2013

Ci hanno messo 1 anno e 5 mesi, i  nostri politici,  per capire che la riforma della professoressa Fornero era una “boiata pazzesca,” dannosa all’economia ed in primis ai cittadini anziani e giovani di questo paese. Sino ad oggi c’era stata la consegna del silenzio: si sa( forse), ma non si dice…, tanto Noi ( i politici) siamo tranquilli, non lavoriamo! Abbiamo i vitalizi baby!

Speravano di sistemare i conti pubblici nella maniera più facile ed indolore ( per loro), cioè facendo cassa sulle pensioni, senza doversi  sforzare a pensare qualcosa di più complicato, che richiedesse applicazione e competenze da parte loro…

Oggi improvvisamente il tappo è saltato! Si parla dei danni: blocco del turn over, impossibilità di inserimento dei giovani, esodati, conseguente calo dei consumi..

Tanto ci voleva per capirlo (e dirlo) al PD? Bersani prima delle elezioni aveva balbettato qualcosa, ” forse , ma…. sì però…. sostanzialmente è giusto lavorare sino a 70 anni, tutti qualsiasi lavoro si faccia, WHY NOT?”

Un suggerimento all’Università di Torino: PENSIONATELA! Ha mostrato di non aver studiato bene nè capito nulla sull”argomento  principale di tutta la sua carriera universitaria. E poi …largo ai giovani anche nel mondo accademico!!

Nina

Lettera ad un circolo del PD

1 Maggio 2013

Cari compagni/amici, avrei voluto esserci al dibattito dell’altra sera, ma ho avuto timore di incorrere in una ulteriore delusione. Il nostro mi sembra un partito che difetta di sincerità, in cui  è difficile parlar chiaro. In cui ogni voce fuori dal coro deve essere riposta sempre nell’alveo. In cui dissentire apertamente è peccato mortale, ma è “concesso” essere franchi tiratori! In cui la verità è un concetto relativo, piegato alle ambizioni esclusivamente personali. In cui esiste una cultura liquida, cioè una non cultura. Ad altro eravamo abituati!  In cui ci sono degli intoccabili ed  un salvifico demiurgo , per definizione al di sopra di ogni critica.

Faccio alcune domande che spero stimolino una discussione nei prossimi incontri ( che mi augurerei si svolgessero in orari che favorissero la partecipazione di tutti).

Quali le responsabilità dirette (volute) ed indirette di Giorgio Napolitano nel fallimento di Bersani e nel pervicace disegno del governo con Berlusconi, eufemisticamente delle larghe intese e retoricamente “governo di servizio”?

Stante il rilevante peso di potere nel partito e nel governo Letta della componente ex DC, quale seguito politico hanno essi presso l’elettorato? Sanno essi che il grosso dei votanti del PD è quello della vecchia tradizione di sinistra? Avrebbero da soli più del 3%? La loro presenza è importante ma non deve essere cosi’ tanto condizionante e distorcente e soprattutto non deve fare “violenza” alle istanze di sinistra , ancora vive tra noi.

In ultimo credo che anche Bersani abbia fatto errori. A suo dire :” Il nostro popolo ha subito delle ammaccature”. Parlava dell’appoggio alle politiche di Monti. Ecco , è stato parte del suo popolo a riversarsi su Grillo o a starsene a casa. Ora aveva cercato gli eletti grillini. Doveva invece non far scappare da quel lato i nostri elettori!

Pregandovi di scusarmi. Cordiali saluti .

Ciro Gallo