Archivi: Agosto 2017

la favola dell’acqua minerale e della super gassosa

28 Agosto 2017

Il paese di cui si parla in questa  favoletta ha un nome ma potrebbe essere un qualsiasi paese della Sicilia  e di altre parti d’Italia, così anche gli amministratori.

C’era una volta ed ancora c’é, non un re, ma Messner, Reinhold, quello verde, che rispettava la natura ma che sparava ai caprioli o cervi che fossero e che gridava col suo accento da altoatesino :”Altissima, purissima, levissima”.

C’era una fabbrica di super gassose Cucinotta a Capo D’Orlando.

C’era una volta  e c’é ancora Santino che, andato a studiare alla Sorbone, si manteneva lavorando in un garage, ma che di tanto in tanto, per distrarsi, andava al night ed alzava un poco il gomito. Avvenne  là che , ubriaco e confuso, in compagnia di una coppia tedesca, diede uno schiaffo al marito che si permetteva delle avance sulla legittima consorte e che capito l’errore chiese al cameriere una super gassosa cucinotta per ruttare via tutto il suo imbarazzo.Naturalmente non poté. La bevanda non superava allora il raggio provinciale.

C’era ed ancora c’é un paese che beve  e cucina solo con acqua minerale, non perché é raffinato ma perché l’acqua scarseggia. Fatto endemico, annoso, irrisolvibile e con tutti gli sforzi fatti da e che faranno i numerosi amministratori nemmeno attenuabile.

Beh, insomma, si sa :”non di solo acqua vive l’uomo”. Spereremmo però ci fosse ancora la cucinotta, così,per ovviare alla noia di bere sempre acqua, ci si potrebbe fare una bella super gassosa e con un sonoro rutto collettivo  togliersi dall’imbarazzo di fare la involontaria figura degli snob. Purtroppo questo non é possibile, la fabbrica non é più attiva da decenni. Si continuerà così nel paese delle Acque Dolci a bere ed usare acqua minerale perché quell’altra non é ” né liscia né gassata né ferrarelle” ma torbida e non potabile!

(11- luglio-2017)

Ciro Gallo

Cantuccio d’estate

19 Agosto 2017

Perché alla mia età devo andare in vacanza, soffrire il caldo, farmi invadere dalle formiche e mangiar dalle zanzare? Forse che non bastino i miei acciacchi?

Per favor, godetevela voi la vita, mettete felici in mostra tutti i vostri dismorfismi,

Me, lasciatemi nel mio cantuccio!

Ciro Gallo

Della sofferenza

16 Agosto 2017

 

“con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo» (v. 7)

Ragione non trovo

di una tal mia sofferenza,

oscuri sono forse i miei peccati,

accuse però non mi son rivolte.

Sordo é il mio soffrire,

da qual causa scaturisca a me é nascosto.

Scava nel mio petto l’angoscia,

e cresce il risentimento per l’inspiegabile

Ad altri non posso imputare le colpe.

Come terreno solcato da un aratro,

rivolto le zolle della mia interiorità.

Nella solitudine cerco conforto, nell’estraniarmi rifugio.

Pontificate voi che mi state intorno,

per rimproverarmi e addossare su me le colpe.

Mi guardo le mani che,

nonostante a brandelli si stacca la pelle del corpo,

restano costantemente linde.

E voi insistete a darmi consigli,

per liberarvi delle vostre responsabilità.

Nel mio buio remoto nascoste stanno le mie mancanze,

ma giustifica ciò la macerazione  della mente?

Immobile al suolo mi tiene il dubbio,

un peso enorme toglie forza alle gambe.

Grida al cielo ho innalzato, dopo aver a lungo voi invocato

che mi state vicino e che avreste dovuto correre in soccorso.

Senza più voce son rimasto.

Piagate sono ora le mie palpebre,

rivolti all’interno i bulbi,

cieco sono dell’esterno.

Cerco di adattarmi all’oscurità del mio io.

Moltiplicato, come in un gioco di specchi, lo vedo,

riesco a penetrarlo e vedere, finalmente attraverso, il fuori

e scorgo come in una illusione

che tanti mio io voi siete

e che non solo a me Giobbe appartiene.

Tanti vivono il mio stesso penare

ed a me chiedono aiuto

e lamenti levano al cielo

Milano 10 agosto 2017

Ciro Gallo