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Teoremi

6 Dicembre 2023

Nascondono le altre

verità i teoremi

con le loro grossolane o

raffinate dimostrazioni

in essi non è

il completo vero.

6 dicembre 2023

Ciro Gallo

Armonia di pace

Armonia di pace

è il corpo della donna

 

Con la tua azione

tu non volevi

denunciare i torti subiti

ti sei abbandonato

alla ferocia uccidendo

innocenti solo per

il nome che portavano

ti sei accanito sulle donne

stuprando e mutilando,

hai voluto umiliare.

Non hai pensato alle

sofferenze e alle mutilazioni

delle armi che avrebbero

subito le tue di donne?

che la rabbia è contagiosa

e gli altri hanno più forza

e più capacità distruttiva?

Ma l’uomo ha inventato

la guerra e la donna,

armonia di pace,

è l’ impedimento

su cui versare

il suo odio

6 dicembre 2023

Ciro Gallo

Insieme

Io sento il tuo dolore

ma non chiedermi

di non soffrire l’altrui.

 

Perché mi ricatti

accomunandomi ai

sentimenti di quegli altri

che continuano ancora

il razzismo dei padri?

così mi allontani

perché io dovrei

accettare l’assioma

che siccome tu hai

subito un danno

tu non possa farlo

ad altri?

perché io dovrei

tacitare la mia anima

coprire il mio dolore

tenere chiusi gli occhi

per non vedere

ciò che accade

cosa stanno facendo

espropriando non solo

il tuo nome ma anche

la tua volontà?

perché non chiami

a raccolta gli uomini

di buona volontà

per fermare i massacri

le morti, tutte le morti,

ed i bambini possano

tornare tali, floridi di gioia?

per favore non metterti

sulle difensive, non

vedere in me un nemico

non accomunarmi  a

quegli altri, insieme noi

saremo sempre più

numerosi ma non

lamentarti di me

se non condivido, se

quello che sto vedendo

va addirittura oltre

l’inconcepibile se

mi sento offeso

pieno di ferite e

mutilato anch’io

non insinuare in me

il senso di una colpa

che non ho e zittire

la mia voce di fronte

alla dissoluzione di

ogni umanità.

5 dicembre 2023

Ciro Gallo

Per questo vi ameremo

3 Dicembre 2023

“Mia madre mi sta dicendo che ci resta un’unica opzione, accettare la morte. Non importa se ci muoviamo o no, ogni minuto sarà l’ultimo.  Ci dicono di lasciare Khan Younis per Rafah e poi colpiscono Rafah. Non abbiamo dove andare. Se moriamo almeno moriamo in casa e non per strada”

Jehan Alfarra

 

Come fai a resistere

e non cedere al dubbio che

chi commette un tale crimine

sia un criminale?

Come  fai a resistere davanti

all’impunibilità, all’improntitudine,

ed impudicizia  dei tanti

procurati morti ed

evitare di dire che

niente hanno imparato

dall’azione di quelli che

su di loro si erano accaniti

considerandoli senza umana

natura e chiamandoli animali

come ora essi fanno con

altri incolpevoli?

Come fai a resistere

ed evitare di vedere

che questi sono  crudeli

massacri senza umanità?

Non laveranno la colpa

i pentimenti futuri.

Come fai a resistere

e non pensare che se

lo sapevano avrebbero

potuto prevenire la

disumana mortale

provocazione e non lo

hanno fatto per

annichilire un popolo

ed aver terreno libero?

Come fai a resistere e

negare che anche noi siamo

responsabili e conniventi?

Questo lo possiamo dire come

pure  con partecipazione desiderare

che bisognerebbe sopportare

la ferita ricevuta ed avere

la forza, almeno per un attimo,

di sopire la sofferenza e non

restare chiusi nell’individuale

dolore  e nella tossicità della

vendetta e spargere altro

sangue di inermi senza

più un luogo.

Non prestate il vostro nome

ai loro insani pensieri,

lasciateli soli.

Chi imbraccia le armi

sarà destinato ad annientarsi.

Per questo vi ameremo.

2 dicembre 2023

Ciro Gallo

Guardare lontano

30 Novembre 2023

Lo aveva notato subito. Il medico era uno specialista bravissimo, una persona per bene, compita, silenziosa, anzi troppo silenziosa. Parlava poco col paziente. Gli dava solo le istruzioni per un perfetto esame.

Glielo aveva chiesto qualche istante prima che lo conducessero in camera operatoria cosa volesse fare della sua miopia. “Avrei dovuto chiederglielo prima” erano state le sue parole. Aveva dovuto rispondere “lei è il mio oculista di fiducia”. A lui affidava la sua vista.

La sala era fredda. Le era sembrata ampia, enorme, una specie di loft. Gli aveva dato un senso di confusione, uno spazio in cui ci si poteva perdere.

Ricordava che sua nonna soleva dire :” La me casa è la santa chiesa”. Nella sua professione egli aveva fatto sua questa espressione e parafrasandola pensava: “l’ospedale è la santa chiesa e la camera operatoria il suo ospedale maggiore!”. Il posto dell’agnello da santificare, dell’ammalato inerme da proteggere, rispettare e considerare uomo completo nella sua dignità, non diminuito dalla malattia, una cosa da tagliare e cucire, da riparare.

Se ne stava steso sul lettino operatorio, i piedi scoperti nella sala fredda. Con una timida voce aveva chiesto se per favore glieli potessero coprire.

Rigido, in apprensione, la faccia coperta, con un occhio che doveva fissare una luce mentre mani operavano sull’altro. Non vedeva, purtroppo sentiva. Intorno si muoveva un mondo che lo comprendeva ed in cui egli era come una suppellettile, a cui l’unica cura dedicata era quella della riparazione del suo organo. Nessun silenzio da “chiesa”, ognuno parlava degli affari propri, mentre “riparavano il danno”, a voce alta. Il quasi chiasso lo irrigidiva di più. L’apprensione perché al “buio”non riusciva a capire quello che su lui stessero facendo e la paura per l’eventuale esito aumentavano, ad ogni momento che passava. E quelle voci continuavano a parlare, incuranti di lui. Ogni tipo di conversazione. Avete idea dei discorsi pieni di doppi sensi, sessisti che si fanno in camera operatoria?!

Medico: “sei pronta.

Infermiera: di rimando “io sono sempre pronta!

Tutto era riuscito bene, anche il secondo occhio. Ora ci vedeva benissimo da lontano. “Per l’80% noi guardiamo lontano”, le poche parole che gli aveva detto il medico. Aveva ragione. Per gli altri forse  ma per lui no, che passava il suo tempo a “guardarsi vicino” e a leggere. Non poteva più, era rimasto con la sua presbiopia, persino più aumentata. Nemmeno una riga!

Ora aspetta con ansia un paio di occhiali che gli consentano di studiare e soprattutto permanenti. Vorrebbe evitare il disorientamento, il non più riconoscersi  senza. Li portava da quando aveva 17 anni. Non vorrebbe perdersi pur vedendo lontano!

22 novembre 2023

Ciro Gallo

Cinismo 13. For their own good.

29 Novembre 2023

 

Bulldozer  israeliani abbattono senza sosta case palestinesi a Gaza.

Lo fanno per il loro bene,

non vogliono che quando li bombarderanno possano rimanere sotto le macerie.

29 novembre 2023

Ciro Gallo

Cinismo 12. Bella figura

Anche a nome dello sponsor

 

Militanti delle Brigate Qassam di Hamas a bordo di jeep nuove fiammanti, di scorta alle auto della Croce Rossa, senza nemmeno un granello di quella polvere lasciata dalle bombe israeliane.

Ci tengono a fare bella figura!

29 novembre 2023

Ciro Gallo

Cinismo 11. Esperti di fisica.  

 

Scambio

 

Questi 5 giorni di tregua han permesso finalmente il ritorno

a casa di decine di israeliani sequestrati da Hamas.

 

Oltre 150 donne e adolescenti palestinesi detenuti da Israele sono usciti dal carcere.

 

Negli stessi giorni ne sono entrati 168 .

 

Principio dei vasi comunicanti!

 

29 novembre 2023

Ciro Gallo

Sorriso

27 Novembre 2023

Di momentaneo

riposo è il tuo

illusorio sorriso

non di felicità

un fugace dimenticare

per contrastare il dolore

19 novembre 2023

Ciro Gallo

A me basta

Ogni tanto

ti muove

per me

un pensiero d’amore

raro

questo ormai

a me basta

22 novembre 2023

Ciro Gallo