Archivi: Maggio 2024

La trombetta dei padroni

31 Maggio 2024

A lui hanno attribuito le sue parole. Come se la voce di Stoltenberg non fosse la voce del padrone.

 

La festa era di quelle grandiose forse di S. Benedetto o dei santi protettori Alfio, Filadelfio e Cirino. Tutto un apparecchio per il paese e soprattutto in chiesa. La bellezza ed il profumo dei fiori si mescolava  al fumo dell’incenso. L’aria era di festa e di fiera allo stesso tempo. Le donne, disposte tutte da una parte, con la veletta in testa, stavano ritte impupate nei loro vestiti, tirati fuori dai cassetti del comò per quella occasione. Gli uomini dall’altra, a capo scoperto, la coppola in mano, col vestito nuovo da sartoria. Qualcuno, persino con la cravatta. I civili in un settore apposito trastullavano il cappello comprato per l’occasione a Palermo.

Piena zeppa era la chiesa, in ogni suo angolo.  Della navata centrale era rimasto un corridoio delimitato dalle sedie aggiuntive. Non si poteva gettare nemmeno “un cocciu di frumentu”. La porta spalancata.

Da essa entrò maestosa la signora, o signurina, come era uso chiamarla. Tutta apparata. Un velo di seta nero le copriva i capelli in un testa fiera e superba. Non guardava nessuno, per questo i suoi occhi incutevano timore e rispetto. Un tailleur dello stesso colore le fasciava il corpo da matrona e teneva a freno l’esuberanza dei fianchi. Incedeva sicura in mezzo a quella folla nella meraviglia di tutti, dietro a far corteo la serva. Quando fu in mezzo al corridoio, quasi giunta al posto a lei riservato, nel silenzio che aveva accompagnato il suo ingresso, un botto maligno rimbombò nella navata .  Sorpresa che ciò fosse successo a lei, con la supponenza di sempre, ingiunse alla serva: ” di che sei stata tu!” E quella semplice, senza malizia, si rivolse ai fedeli che erano rimasti basiti ed esclamò: “ u piritu de la me patruna lu fici jo!”

Ecco le parole  di Stoltenberg  su l’uso di armi nato all’Ucraina in territorio russo non sono sue ma dei suoi padroni. E tutti pronti, come i  compaesani della signora, ad accettare e far finta di credere che egli sia l’artefice del suon della trombetta!

31 maggio 2024

Ciro Gallo

Comune è il dolore

30 Maggio 2024

Anche di esso 

come dell’universale

oscuro manto del

nulla

tendiamo inutilmente

a scordarci.

 

 

Noi tutti 

facciamo parte

di un dolore comune

la porzione che ci tocca

compone la sua totalità

uniti sono i margini

delle singolarità di questo 

mosaico, illusione 

è la casella  che crediamo

a noi esclusiva

anche ciò che supponiamo

solo a noi appartenere

ha caratteristiche uguali

unica soggettività in 

una singola percezione

solo finzione è l’individuo

agli stessi accidenti siamo 

sottoposti oscura 

è di essi  l’elaborazione

di quello  che fa 

e come funziona

il nostro cervello

non siamo certi

per questi ci pensiamo

l’un l’altro diversi.

30 maggio 2024

Ciro Gallo

Onta

28 Maggio 2024

Non potete vestirvi 

della ipocrisia  delle 

 parole

 

Come su altri popoli

anche su di voi cadrà

l’onta delle morti innocenti

dei corpi straziati di questo

che non si vuole chiamare

genocidio

porterete nel vostro

futuro la vergogna 

di non esservi opposti

con forza ai carnefici

che dicono di agire

per la vostra salvezza

né noi potremmo più

guardarvi con occhi

partecipi del vostro passato

perché oggi non possono 

essere indulgenti

28 maggio 2024

Ciro Gallo

Forse

20 Maggio 2024

 

Sempre si legano

amore ed infelicità

 

Forse non  dovrei

amarti così tanto

o forse non è bastante

ma come posso

impedirmi di guardarti

e leggere le tue sofferenze

e riempire le mie mani

di dolore spossate

incapaci di darti aiuto

e farci uscire da questa 

infelicità comune?

oh,  si certo 

le cause, ma cosa 

importa conoscerle 

se rimedi tutti 

restan inefficaci?

Forse non dovrei 

amarti così tanto.

Che sia il mio

amore 

la fonte dell’infelicita?

20 maggio 2024

Ciro Gallo

Annientare un popolo

15 Maggio 2024

“Siamo andati a dormire nel 2023 e ci siamo svegliati nel 1948»

Niente giustifica l’aggressione di un popolo e l’invasione della sua terra

 

Sempre si sbaglia

 a tener gli occhi chiusi

per non vedere,

sempre si sbaglia

a sgranar gli occhi

per vedere abbagliante

la visione di insieme,

nella brutalità di essa

nella sua visione generale

perdi le eccezioni, i particolari

 e pensi che tutti 

abbiano responsabilità degli attuali

eccidi ed hai risentimento 

per la totalità di essi

facendo torto a chi soffre 

  di stare dallo stesso lato,

suo malgrado,  dell’aggressore

ed ad esso si oppone.

Limitata è la possibilità 

della nostra visione

tale da istigare una avversione

anche verso chi è lontano

da un potere distruttivo

violento e disumano.

La giusta  difficile apertura

degli occhi vorrei avere 

per non lasciarmi andare

ad un disprezzo assoluto

davanti a quello che appare

ogni giorno di più un genocidio

a definirlo non sono  i numeri

per annientare un popolo

basta non riconoscerlo.

15 maggio 2024

Ciro Gallo

Senza curarcene

13 Maggio 2024

Quanto grande

è un desiderio

di felicità con te

caldo come

il sole di un

pomeriggio di primavera

quanto grande

è questo desiderio

di impossibilità

tempo abbiamo fatto

passare senza curarcene

ora mi costringe

una inutile ricerca.

12 maggio 2024

Ciro Gallo

Settimo sigillo

Non c’è bisogno

che tu come mia ombra

mi stia alle spalle

pronta

non fuggo,

non mi allontano

ti vengo vicino

quasi ti sfioro

ti sfido anche

se so che mi

darai scacco

ma per un tempo

pur breve il

mio coraggio

può impattare

e vivere questa

parte di vita

scotomizzandoti

annullandoti

facendoti scomparire

8 aprile 2024

Ciro Gallo

Compunzione

Non si può pretendere

nemmeno pensare

che tu col mestiere

che fai e per quel

che sei pagato

sia tutto il tempo

compunto a considerare

chi hai sottomano

e stai vestendo

ed allora ti distrai

e resti con la sigaretta

accesa in bocca

mentre la cenere mi

cade sopra ed

io impietrito pallido

ormai insensibile

sto là  con la mia faccia

che ha preso un’aria

stupida, della

sua intelligenza sono

andato a lungo fiero,

e tu mi rivolti mi giri

mentre un filo di bava

mi esce dalla bocca

e  imbratta il

tavolo anatomico

non posso pretendere

che tu ti domandi

chi è ancora, non

chi è stato colui

che sballottoli incurante

a volte con fastidio

e disgusto per l’olezzo

questo tu fai per mestiere

e non con mani partecipi

impossibile che tu le abbia

per quel che ti pagano

ed allora io tento di

non finire in esse e cerco

il modo di scomparire

evitando a quegli altri

l’ipocrita compunzione.

10 maggio 2024

Ciro Gallo

Ossimoro

Lasciami

crogiolare

nella mia infelicità

questo è l’unico

conforto

che io ho

9 aprile 2024

Ciro Gallo

Vita non mia

Ognuno vive

una vita non sua

imposta

 

 

Quando avrò

finito di scavare,

per trovare almeno

un mio residuo di vita

e mi sarò accorto

che niente è rimasto

e che tu mi fai vivere

una vita non mia

e che neanche la tua

che mi imponi

ti appartiene,

potrò porre fine

ad essa

resteranno solo

le mani sanguinanti

sporche di terra.

8 aprile 2024

Ciro Gallo