L’acqua fresca.

8 Dicembre 2023

Da tempo se ne stava in un angolo, bianco più degli anni che aveva. Silenzioso. Solo di tanto in tanto si faceva sentire, come se trascurato. Ormai era diventato qualcosa di immedesimato in tutti noi, a cui  si prestava poca attenzione. Resisteva nella sua solitudine. Diverse volte, durante la giornata, con  atto di interesse, fugaci ci si avvicinava. Immediatamente, un paio di secondi, ci si allontanava. Ognuno continuava dopo il proprio tran tran,  incurante. Senz’altro lo si trascurava. Non si dava più che una minima importanza agli inevitabili acciacchi, alla non più perfetta integrità e funzione, visti gli anni. Costava e consumava risorse ed energia, come tutto ciò che è vecchio. Credo che non patisse. Mi pare però che gli pesasse il nostro girar per la stanza senza uno sguardo al suo angolo. Equivalente alle pareti, ai mobili intorno, alle sedie. Di tanto in tanto si faceva sentire come  con un lamentevole tossire. Pareva che ci volesse mostrare che c’era, che aveva ancora una sua importanza nell’economia generale, un partecipare come prima alla vita della famiglia.

Lo han portato via sopra un carrello. Solo uno sguardo di sfuggita. Neanche un breve commiato. Usciva per sempre dalla casa. Era stato sempre pieno di risorse per noi, fino all’ultimo giorno.

L’angolo è rimasto vuoto. Stranamente adesso ci si accorge della sua mancanza. L’occhio spesso cade su quel posto, come alla sua ricerca. Delusi non lo si trova.

Lungo la parete principale non  all’angolo si è sistemato il nuovo ospite. Alto, imponente, invadente, grigio brillante come una armatura da condottiero medievale. Silenzioso. Non ha bisogno di segnali per farsi notare. Quasi ci intimorisce con la sua stazza. Dalla sua posizione arriva fino a metà della stanza. Ci costringe a notarlo,  perché ci intralcia il movimento quando gli passiamo vicini.

Sempre disponibile e pieno era il vecchio ospite, sulle sue e più freddo il nuovo. E soprattutto, qualsiasi sforzo si faccia, anche in gran quantità è sempre vuoto. Lo apro e mi dà  la stessa impressione di quando, bambino, aprivo i suoi antenati frigoriferi e ci trovavo solo una bottiglia d’acqua. Altro non avevano allora le famiglie da mettere dentro. Ci avevano convinti, condizionati a comprarli, anche  pagandoli a cambiali, per aver l’acqua fresca.

Ora non ci bastava più andare in alto alla fontana all’angolo di Parrocchiale o al ponte detto “dell’acqua fresca” per dissetarci con l’acqua che veniva su cristallina dalle viscere della terra. Volevamo quella del frigo, eternamente vuoto. Solitaria se ne stava la bottiglia!

8 dicembre 2023

Ciro Gallo