Che la mia testa per metà sia
bianca
se prendo lo specchio non posso
ignorare
Po Chu –I
E se conterò le mie estati
ne mancherà ancora un’altra,
e non potrò giustificare
in alcun modo la sua mancanza;
e quando penserò alla mia vita,
mi accorgerò di non averne mai
posseduta una e di
non averla mai vissuta,
e mi rammaricherò di questa perdita,
perché non mi resterà
più tempo per poterla inventare,
Quando conterò i miei anni
mi peseranno come il buio,
ma non ne ricorderò
uno che sia uno,
perché sembrerà
di essere arrivato da poco
su questa strada,
con la falsa impressione
che il tapis roulant
su cui mi muovo,
mi stia conducendo
là dove incontrerò
la fine della mia mutilazione.
Quando cercherò di contare
le miglia che avrò percorso,
mi accorgerò di essere stato
sempre fermo,
e sfumate le mie energie
mi accascerò, finché qualcuno ,
illudendosi di avanzare,
mi calpesterà
riducendomi in ciò che
non avrei mai voluto essere,
e che sono sempre stato:
una paccottiglia informe e gelatinosa,
con un fetore dolciastro di sterco e di marcio.
Edinburgh 14-8-1987
Il secondo verso è stato ora leggermente modificato.
9 agosto 2021
Ciro Gallo