La peggior condanna è quella che viene comminata senza una accusa, perché, psicologicamente, trasforma l’innocente in un colpevole, costringendolo a chiedersi se egli abbia effettivamente fatto qualcosa di cui non si ricorda o involontariamente.
Sempre davanti all’inspiegabile ci si accusa di qualcosa e si diventa automaticamente colpevoli. Così come quando avviene qualcosa di inatteso, di doloroso si pensa: ” qualcosa avrò commesso perché ciò sia avvenuto e per questo sono stato punito”.
Io con te fingo
e nascondo il rammarico
anche se il mio essere
e il mio corpo tradiscono,
cerco di scordarmi
la tua condanna
senza un capo d’accusa
senza che io sappia
di cosa tu mi accusi
e rendermene conto
e pagare le pene
del mio misfatto
e uscir dalla certezza
che senz’altro io
sono colpevole
non importa se abbia
o non abbia commesso
ciò di cui
non mi si accusa.
9 marzo 2020
Ciro Gallo