Atteone

2 Giugno 2022

Metamorfosi III, 138-252.

In noi risiede il divino

in tutte le sue 

innumerevoli forme

ed infinite estensioni.

Perché un sì

crudele destino

Atteone

a te è stato serbato

ed i latrati e i denti

aguzzi non sei

riuscito a fuggire

per aver guardato

ammirato senza

idea di possesso

i piedi e le snelle

caviglie delle ninfe

e della dea,

le marmoree gambe

slanciate e i glutei

e le inguini lucenti nell’acqua

ed il monte di venere

ed il pube  fecondo

alle nascite

ed il ventre rotondo

rappresentazione del

mondo e l’incavo

ombelico suo centro

e le areole delle

mammelle turgide

piene del primo

soave affetto

ed il viso splendente

e gli occhi lucidi

e lesti e le

chiome fluenti?

Merita quindi di essere

dilaniato dai cani

chi è preso da

sì tanta bellezza?

Forse punito sei

stato per aver

fermato l’eros sulle

creature del mondo

fissando in esse il divino.

16 maggio 2022

Ciro Gallo