Chissà
se potrò più sedermi
sotto la quercia
e guardare il monte
in una primavera di queste
di verde fiorita
Chissà
se potrò
seguire là
il volo degli uccelli,
ora più non sparano,
a spaventarli,
le mine sulle rocce,
come quando ero bambino
Chissà
se potrò
più vederti mare,
increspato dalla brezza
nel golfo di blu colorato
dalla prima sera,
accese le luci,
nell’abbraccio del paese
cornice dell’acqua
Chissà
se potrò
tornare a piedi
silenzioso nei miei pensieri
alla mia casa
di piano cottone,
con me solitarie le gazze
nell’eleganza del loro
colore.
27 Marzo 2020
Ciro Gallo