GRECIA, UN PAESE CHE HA DETTO BASTA

17 Marzo 2015

Qualche giorno fa mi e’ capitato di leggere un articolo delCorriere della sera sulla situazione greca. Di seguito anche qualche commento dei lettori. Non sono andato oltre il quinto o forse il sesto. Non potevo crederci, trasecolavo! Invettive contro un popolo che ha vissuto uno standard superiore a quello che la sua economia avrebbe consentito ( peraltro in modo non così dissimile dal nostro) e soprattutto la critica a uno stato clientelare che non fa pagare le tasse a chi dovrebbe. E allora: “Basta dare soldi a chi non li merita” “Smettiamo di gettare acqua in un contenitore bucato”, “ Perché dovremmo pagare noi i loro errori?”, “Troppo facile fare i rivoluzionari con i sodi degli altri”.

Ma come è possibile? Che colpa ha chi oggi non ha più da mangiare, se i precedenti governi greci non hanno saputo tutelarlo? Ma a prescindere da tutto ciò, chi siamo noi per giudicare? E se domani toccasse a noi? Non siamo poi così lontani. Curioso che ci lamentiamo di chi sta meglio di noi e poi ci comportiamo come loro con chi sta peggio. E’ come se avessimo dimenticato che le nostre tradizioni sono figlie e sorelle di quelle greche, che da noi esiste un liceo in cui si studia il Greco antico, che parte del nostro territorio si chiamava Magna Grecia, culla e fonte della cultura italiana ed europea. Come se avessimo dimenticato che tutto ciò ci affratella.

E se dunque siamo fratelli, comportiamoci come tali. “ Non si tratta soltanto di salvarli ora. Si tratta di mantenerli.” E allora? Possiamo permettercelo? Penso di si. Non penso possano costarci di più della attuale corruzione.

Ma forse non ho capito nulla. L’Europa non esiste. È soltanto un simulacro ideato e costruito per vincere una guerra senza armi e finalmente diventare padroni del continente.

A pensare male si fa peccato … Vabbè. Speriamo che l’inferno sia sopportabile.

Sans Atout