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Per diem

23 Febbraio 2015

Talora  ti imbatti  in parole  che di primo acchito non capisci e che invece hanno un significato importante. E’ questo il caso di “per diem”.

L’argomento di cui mi stavo occupando parlava di altro, ma le due parole latine erano legate alla situazione socio-economica  dei soggetti in questione. Temendo di non aver afferrato bene il senso, ho dato una occhiata su internet ed ho scoperto che si trattava di un tipo di lavoro. A mano a mano che leggevo restavo sorpreso di quanto questo tipo di “impiego” assomigli a quelli contenuti nel Jobs Act. Restavo ancor più amareggiato da quanto la vita degli uomini sia immiserita, anche dal punto di vista morale, da questo tipo di economia.

Riporto quanto  trovato, sperando che qualcuno   possa almeno, anche senza la mia stessa amarezza, prendere coscienza di quanto poco importanti siano le persone davanti al credo economicista.

Da Wikipedia:”Per diem”, termine latino per giorno o per ciascun giorno. Generalmente riguarda il compenso giornaliero di un qualsiasi tipo di pagamento. Quanto al lavoro si riferisce  ad un lavorare su base giornaliera, un giorno per giorno, non un impiego completo. Nessun beneficio di sorta: non assicurazioni, non servizi sanitari, non vacanze, non assenze per malattia. Inoltre si lavora a discrezione del datore di lavoro. Se uno è posto in elenco  lavora, altrimenti niente paga. I datori non devono nemmeno licenziarlo. Se decidono che non lo vogliono più possono tranquillamente derubricarlo,  deprivandolo perfino della qualifica di disoccupato, per aver perso il lavoro, in quanto non è stato licenziato o messo in cassa integrazione.  [  Può essere contato solo quando occupato, mai quando  disoccupato. Nelle statistiche  esiste “per diem”, cioè’ il giorno in cui lavora, quando non lavora scompare. (ndt)]

Se uno , per esempio, guadagna 100 dollari per 12 ore, prende approssimativamente 8,34 dollari all’ora, senza alcun altro beneficio. Anche se uno lavora più ore  non percepirà un salario aggiuntivo, perché lavora  a giornata ( per diem) e non  le 40 ore canoniche  alla settimana. Il suo orario di lavoro inizia infatti ex novo ogni 12 ore . Generalmente  i datori di lavoro fanno questo per risparmiare denaro e per lasciarsi la massima flessibilità. Ciò rende inoltre più facile licenziare i nuovi “impiegati” senza alcuna notifica o ragione…

Per inciso, l’argomento di cui parlavo sopra riguardava il dramma di un medico che, davanti a lesioni riscontrate su un bambino, sospette per violenza da parte dei familiari, doveva denunciare il fatto all’autorità. Nel dubbio che potesse sbagliare valutava la personalità e la storia dei genitori del bimbo. Descriveva una famiglia strappata al proprio ambiente, emigrata   alla ricerca di una nuova sistemazione occupazionale, in un stato lontano quattro stati  dal proprio, senza più contatti e riferimenti, senza amici, senza più la baby sitter di fiducia,   e con un lavoro per diem  o al week end.

Il lavoro precario, la povertà, molte volte,  generano emarginazione, perdita di autostima e di dignità fino all’aberrazione e alla violenza.

Per Diem : nel migliore dei mondi lavorativi del Pangloss fiorentino ci sarà anche questo!

Ciro Gallo

Che dire più?

13 Febbraio 2015

Mi si chiede un intervento dopo mesi di silenzio.

Che dire? Ogni parola è già stata detta. Ogni commento è inutile, dolorosamente superfluo.

Politici che vendono fumo ed acquistano consenso. Libri ed articoli a non più finire sulla casta, che prosegue inesorabile nella sua marcia trionfale, sempre più lontana dalla “polis” e sempre più padrona della “res publica”.

Scandali e corruzione ovunque il denaro possa essere trafugato con qualche speranza di impunità, con attori nuovi o riciclati, risorti come l’araba fenice dalle loro stesse ceneri. Verità celate, negando l’evidenza.

Nessuna etica, o almeno morale, nei comportamenti di chi potrebbe essere ed in realtà finisce per esserlo, modello per i più.

Giovani che non vedono e forse non hanno un futuro

E vicino, molto vicino a noi, morti innocenti in insensate guerre fratricide, abominevoli, truculenti omicidi in nome di religioni tradite o morti silenziose nella vana speranza di sfuggire alla fame.

Che fare? Piangere?

Sopravvivere.

Sans Atout

Dolore cinico

12 Febbraio 2015

Mediterraneo,

dopo l’ennesimo annegamento di migranti.

Un giovane di colore cala al fondo.

Due grossi pesci : “Ancora!??!… sempre lo stesso menù.

Dovremmo lamentarci con l’Europa!”

Ciro Gallo

La cravatta

9 Febbraio 2015

Era il 1963,  avevo 14 anni, mi piaceva canticchiare una canzone  che io ho sempre creduto fosse di Gianni Meccia, ma che ora scopro essere di un altro Gianni, uno sconosciuto di nome Casanova. La ho riascoltata  oggi su you-tube “La cravatta di seta scarlatta”. Immediatamente ho pensato, non è che ci investa i miei desideri, a Matteo Renzi che porge la cravatta ad Alexis Tsipras.

Quello che sembrava un gesto di piacevole humor mi appare adesso, dopo le sue (o non) posizioni sulla Grecia, nel suo significato allegorico : portarlo  con un guinzaglio alla signora Merkel per legittimarsi, facendo finta di essere dissenziente, come primo della classe.

Non so che cosa avesse regalato ad Enrico Letta, a Berlusconi aveva donato il patto del Nazareno. Entrambi erano rimasti sereni!

Ma se Matteo è un toscano che si picca di machiavellismo, Alexis è greco, ricorda che: “Graecia capta ferum victorem cepit” e gli canta : “La tua cravatta di seta scarlatta l’ho messa nel cassetto  e non me la metto…” Forse dovrebbe anche ricordare ai tedeschi la seconda parte della frase di Orazio : “et artes intulit agresti Latio”.

Sostituite voi, se vi pare, a Lazio, Germania, o se volete, Europa!

Ciro Gallo

Papi

2 Febbraio 2015

Ora in Italia abbiamo due religiosi Papi. Quello di sinistra sta in Vaticano, l’altro é un democristiano!

Ciro Gallo