Non se ne vedono ormai più, solo al giunzaglio o a pochi metri da un padrone, anche se continuano a fare i propri bisogni, non raccolti, per le strade. Non si vedono più , come quando ero ragazzo, branchi di cani vagare per le vie dei paesi. Insieme, alla ricerca di qualcosa da mangiare, pronti ad azzannarsi per un osso.
Giravano indisturbati, nessun accalappiacani. Vivevano una vita separata dagli uomini. Più numerosi erano gli assembramenti nel periodo dell’estro. Tutti ad inseguire una cagna. Senza freno, si comportavano secondo natura, provocando le reazioni delle madri che coprivano con le mani gli occhi ai bambini o quelle delle insegnanti che abbassavano le veneziane, oscurando le vetrate e nascondendo la visione ai rossori, ai risolini e ai pudichi sguardi divertiti delle ragazze.
Fu un pomeriggio di tarda primavera, seduti a fumare sulla scalinata che dava sul campo sportivo, il disco del sole che si immergeva lontano nel mare. Un gruppo di 5-6 cani con una cagna, non più giovane, ma ancora di pelo lucido, “piacente”. Tra di essi uno più anziano, forse un pò malandato, cercava di “coprire”, senza riuscirci, la cagna, che non gradiva. Voltava a scatti la testa, dava musate sul collo, frustrando i tentativi del cane. Gli altri a guardare. Uno più giovane, con fare pimpante, di tanto in tanto digrignava i denti rivolto al “vecchio”, spingendolo via.
I tentativi ed i rifiuti si protrassero per almeno un quarto d’ora. Alla fine, frustrato, il povero cane, dovette prendere coscienza della propria scarsa “potenza” e della poco residua attrattiva. A quel punto il “virgulto” si fece avanti, scostò con un morso l’ormai arreso pretendente, cominciò a girare intorno alla cagna, che stavolta visibilmente gradiva, la annusò ripetutamente, quindi, la vanvera pronta, provò, riprovò, provò ancora, morse , abbaiò, senza però risultato. Forse aveva creduto troppo e preteso! La cagna , che aveva finito ormai tutti gli inviti e tutte le concessioni, lo guardò delusa ed irritata e dopo un latrato di disprezzo si allontanò veloce.
Penzoloni restò solo a guardarsela!
Ciro Gallo