Psicoeconomia

18 Settembre 2012

A guardarlo in Tv mi è venuto in mente Spellbound, famossissimo film di Alfred Hitchcock. Non la figura del protagonista ma quella dello psichiatra, cosi’ come ce ne sono tanti nei vecchi films. Quelli con la fronte alta, i capelli un pò scomposti, la faccia larga , gli occhi lucidi, le labbra tumide e piccole chiazze di schiuma agli angoli della bocca, che parlano , sicuri di sè, qualsiasi cosa dicano. Convinti delle loro ineluttabili verità. Lombrosianamente dei megalomani. Psichiatri  perchè vivono, se non la pazzia, una certa deviazione, una fissità di pensiero, una idea ripetitiva, una ecolalia rimbombante di soddisfazione.

Questi però non era uno psichiatra ma un economista, a confronto con un onesto seminarista del PD che cercava  con grande sforzo,  che l’educazione rendeva inefficace, di contraddire affermazioni quali : “Ormai si vive fino a 100 anni”.

“E’ improduttivo salvare le miniere del Sulcis. Ai lavoratori( che lottano per il posto di lavoro) sarebbe più conveniente dare 100 mila euro cadauno”. ” La Fiat fa gli interessi dell’azienda”. Come a dire che Marchionne ed Elkann (l’altro, non quello che starnutisce all’inverso in abiti femminili) non abbiano alcun dovere sociale, nessuna responsabilità morale.

C’era anche una certa lilly,  che sorridente, contenta di intervistare lo psico-economista , quasi assentiva. Dimenticando persino che, l’esperto dalla fronte spaziosa, qualche conflitto di interesse nel difendere la Fiat ce lo avrebbe, visto che scrive per il Corriere della sera.

Ciro Gallo